Poliziotto adesca una 13enne su Facebook e la stupra: «Le ho chiesto di chiamarmi papà, lei ha detto di amarmi»
di Alessia Strinati
Una lettera per sua mamma: «Non aprirla fino alle 18». Poi si suicida a 11 anni gettandosi da un ponte
«Lei ha detto di amarmi», ha spiegato il poliziotto in tribunale, come riporta la BBC, «È successo una sola volta, ma è stato emozionante, lei mi ha abbracciato e mi ha detto di provare qualcosa per me». L'uomo ha raccontato di averle detto di chiamarlo papà e che tra loro era nato un sentimento. Il 30enne avrebbe aspettato la 13enne fuori da casa per poi portarla in un luogo appartato in campagna e abusare di lei. Quando è tornata a casa la ragazzina ha raccontato tutto alla mamma ed è scattata la denuncia.
«Sembrava che si stesse divertendo», ha proseguito l'uomo, «poi mi ha chiesto di riportarla a casa prima che la madre si accorgesse della sua assenza». Dopo la denuncia si è scoperto che Naude non era nuovo a questo tipo di approcci: pare avesse chattato sui social con molte minorenni presentandosi a tutte come un adolescente. L'uomo inviava spesso alle sue vittime video a sfondo sessuale e le esortava a fare lo stesso con lui. Ora deve rispondere di 32 capi d'accusa, non ha mai negato il rapporto con la 13enne ma ha sempre ribadito che si è trattato di un atto consenziente e non di stupro.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Novembre 2018, 16:09
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