Pegasus, con l'app di spionaggio tra le vittime capi di Stato e di Governo: c'è anche Macron

Pegasus, con l'app di spionaggio tra le vittime capi di Stato e di Governo: c'è anche Macron

Pegasus, con l'app israeliana che permette lo spionaggio delle persone tramite i loro smartphone ci sono diverse vittime eccellenti. Secondo le ultime indiscrezioni, tra gli spiati compaiono capi di Stato e di Governo di diversi paesi mondiali, tra cui Emmanuel Macron.

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Il presidente della Repubblica non sarebbe l'unica figura istituzionale della Francia ad essere vittima dello spionaggio tramite l'app Pegasus. Ci sarebbero anche 14 ministri francesi nella lista dei capi di Stato e di governo e degli ex responsabili politici che potrebbero essere stati spiati dai servizi marocchini nell'ambito del progetto Pegasus. Secondo Le Monde, in particolare, nel 2019, i numeri di telefono del capo dello Stato, del suo ex primo ministro (Edouard Philippe), e di quattordici ministri dell'epoca sono stati selezionati per una eventuale messa sotto sorveglianza da parte di Pegasus.

Oltre a Macron nella lista sono presenti il presidente dell'Iraq Barham Salih, il presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa, il primo ministro del Pakistan Imran Khan, quello dell'Egitto Mostafa Madbouly e quello del Marocco Saad-Eddine El Othmani.

Presenti poi sette ex primi ministri, tra cui quello del Libano Saad Hariri, quello dell'Uganda Ruhakana Rugunda e quello del Belgio Charles Michel, attuale presidente del Consiglio europeo. Infine, anche il re del Marocco Mohammed VI.

Pronta a intervenire anche la Ue, con il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, che ha annunciato un'indagine sul caso: «Stiamo iniziando a raccogliere informazioni per capire quale sia il possibile utilizzo dell'applicazione. Ma useremo più fonti, da quelle giudiziarie alle autorità sulla protezione dei dati, per verificare la solidità dell'informazione. Se vera, sarebbe inaccettabile. Il commissario Breton chiederà ai servizi della dg Connect di lavorare».
«Nel caso dovessimo riscontrare che non possiamo affrontare la questione» dello spionaggio dei giornalisti col software Pegasus, «a livello europeo, perché si tratta di una questione di sicurezza nazionale, per quanto inaccettabile, affronteremo questa questione nella nostra raccomandazione» sulla libertà di stampa, ha aggiunto la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jurova.


Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Luglio 2021, 22:47
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