Parigi, è caos contro la riforma dei treni: sciopero, proteste e scontri in città

Parigi, è caos contro la riforma dei treni: sciopero, proteste e scontri in città
Ribellione in Francia. In contemporanea con il primo grande giorno di sciopero dei treni, diverse migliaia di manifestanti sono scesi in strada a Parigi per protestare contro la riforma ferroviaria voluta dal presidente Emmanuel Macron. Al corteo, tra la Gare de l'Est e la Gare Saint-Lazare, si è aggiunta anche una folla di studenti che ha tenuto a solidarizzare con i ferrovieri in lotta contro i piani di Macron. Secondo diversi media, attimi di tensione hanno segnato la protesta, con danneggiamento e scontri tra gendarmi e individui incappucciati che partecipavano alla marcia.

Sciopero treni e aerei, la Francia è nel caos​



Bardonecchia, gelo tra Italia e Francia: la Procura di Torino apre un'inchiesta

Per il premier francese, lo «status quo non è accettabile». «Questa riforma - ha affermato all'Assemblea Nazionale - non ha come obiettivo di privatizzare la Sncf, né di chiudere le piccole linee» di provincia, né «di condurre un'operazione di rottamazione senza precedenti». Ma solo di «uscire da uno status quo» che «non è accettabile» e di «aprire l'insieme del sistema ferroviario alla concorrenza», ha assicurato Philippe, dicendo che si tratta di una «riforma ambiziosa», per «fornire un servizio di qualità agli utenti». «I milioni di francesi che vogliono spostarsi vanno ascoltati. Rispetto gli scioperanti ma in egual misura rispetto tutti coloro che vogliono continuare ad andare al lavoro». Nel giorno in cui masse di pendolari sono rimaste bloccati sulle banchine delle stazioni, il premier ha quindi denunciato uno sciopero «organizzato per arrecare massimo impatto agli utenti».

DISAGI CONTINUERANNO ANCHE DOMANI Disagi anche domani in Francia per lo sciopero dei ferrovieri. Secondo quanto riferito dalla Sncf, dopo la paralisi di oggi, il traffico sarà estremamente difficile anche domani, con un treno ad alta velocità su sette (Tgv) e un treno regionale su cinque (Ter). Dopodomani, aggiungono a Parigi, il servizio dovrebbe tornare «abbastanza normale, con qualche disagio». Gli utenti sono invitati ad informarsi su Sncf.com per ottenere informazioni in tempo reale sullo stato del loro treno.
 
 


In media, in Francia, circola oggi solo il 12% dei treni ad alta velocità. Sulle linee classiche è previsto solo il 13% degli intercity e un regionale su cinque. Anche nella regione parigina, i pendolari hanno dovuto armarsi di pazienza con metà dei treni suburbani Rer. Impatto meno importante sulle linee internazionali. Il 90% dei Thalys per il Belgio, l'Olanda e la Germania sono garantiti come anche il 75% degli Eurostar per Londra. Intanto, per andare al lavoro, alcuni pendolari si sono ripiegati sui pullman o su applicazioni di car sharing come Blablacar o sul più tradizionale autostop. Contro la riforma di Macron i sindacati della Sncf hanno annunciato uno sciopero senza precedenti, 'spalmatò di tre mesi, da oggi fino a fine giugno, ad un ritmo di due giorni di sciopero su cinque. Un movimento «eccezionalmente forte», che rappresenta la prima grande sfida dell'attuale presidente.

CGT, "FERROVIERI NON SI VERGOGNINO DI BLOCCARE PAESE" «I ferrovieri non devono vergognarsi di bloccare l'intero Paese»: lo ha detto il segretario generale del sindacato francese Cgt, Philippe Martinez, nel primo giorno di sciopero contro la riforma della Sncf. «Non vogliamo un conflitto duro - ha aggiunto ai microfoni di France Inter - Ma ci troviamo costretti ad arrivare a questo punto»

INTELLETTUALI LANCIANO UNA COLLETTA PER LAVORATORI SNCF Massima solidarietà in Francia ai ferrovieri della Sncf. Nel primo grande giorno di sciopero dei treni francesi per protestare contro la riforma voluta dal presidente Emmanuel Macron, un gruppo di trenta intellettuali ha lanciato una colletta per sostenere gli scioperanti. Alle ore 15, la raccolta fondi aperta a tutti aveva già raggiunto quota 100.000 euro. La colletta è aperta fino al prossimo 5 giugno. Tra i firmatari, riferisce France Info, anche il filosofo padovano, discusso e coinvolto come protagonista negli anni di piombo, Toni Negri, oltre che i registi Robert Guédiguian e Christophe Honoré, nonché gli scrittori Annie Ernaux, Laurent Binet, Patrick Raynal, Didier Daeninckx, Gérard Mordillat.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Aprile 2018, 20:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA