Oprah Winfrey: addio al mensile "O" in polemica con il gruppo Hearst e le accuse di sessismo

Oprah Winfrey: addio al mensile "O" in polemica con il gruppo Hearst e le accuse di sessismo

di Elena Benelli
Dietro la chiusura a sorpresa della rivista "O: The Oprah Magazine" firmata dalla regina del piccolo schermo Usa, Oprah Winfrey, ci sarebbe una polemica con il gruppo editoriale Hearst (che edita anche  Good Housekeeping, Harper's Bazar e Elle) dopo le rilevazioni del New York Times su Troy Young, l’ex presidente di Hearst Communications dimessosi giovedì scorso dopo le denunce pubbliche di alcuni dipendenti per il suo comportamento da bullo e i suoi commenti sessisti.


Troy Young

Winfrey ha annunciato che a dicembre chiuderà l'edizione cartacea della sua "creatura" dopo 20 anni di edizioni, una circolazione media di 2,2 milioni di copie ed un pubblico complessivo di 10 milioni di persone, composto soprattutto da donne e afroamericane. Nulla ha detto però del sito, inaugurato 10 anni fa, e che quindi non dovrebbe seguire la stessa sorte del magazine.

Le denunce spuntate a carico di Troy, per Winfrey, paladina del #MeToo e filantropa (Nel 2012 ha ricevuto il premio umanitario Jean Hersholt categoria di Premio Oscar riservata a chi ha compiuto contributi eccezionali a cause umanitarie) avrebbero rappresentato un’offesa personale e una violazione dei suoi valori talmente grandi da spingerla a rinunciare al successo del suo magazine. Le pubbliche scuse del diretto interessato - che tra le varie cose avrebbe inviato materiale pornografico a un redattore di alto livello di Hearst - non sono bastate.
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Luglio 2020, 18:25
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