La Russia lancia l'offensiva sul Donbass, distrutta l'acciaieria di Mariupol

La Russia lancia l'offensiva sul Donbass, distrutta l'acciaieria di Mariupol

di Claudio Fabretti

Primo giorno della fase 2 della guerra. L’esercito russo lancia un’offensiva lungo un fronte di 480 chilometri nella parte orientale dell’Ucraina. Con l’obiettivo di prendere il pieno controllo delle regioni del Donbass di Donetsk e Lugansk, mantenendo un corridoio terrestre con la Crimea occupata. È stato attraverso le parole del suo ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, che Mosca ha annunciato l’avvio della seconda fase di quella che continua a chiamare «l’operazione speciale in Ucraina». Lavrov ha anche ribadito che la Russia userà solo armi convenzionali, non nucleari, e che non cercherà di rovesciare il governo di Kiev.
L’armata di Mosca ha cercato di sfondare le difese dell’Ucraina lungo quasi tutta la linea del fronte. Ma finora - ha spiegato l’amministratore militare regionale del Lugansk, Sergiy Gaidai - è riuscita a passare solo attraverso due aree: la città orientale di Kreminna di cui ha preso il controllo e un’altra piccola città. Lo Stato maggiore ucraino ha riferito che i russi hanno iniziato a intensificare l’assalto su larga scala ieri, concentrandosi sul Donbass, con le forze che cercano di avanzare in diverse aree, anche dalla vicina regione di Kharkiv. Proseguono incessanti ancne i bombardamenti su Mariupol, dove si sono concentrate anche forze speciali russe per l’attacco all’acciaieria Azovstal, ultimo baluardo della resistenza. La struttura sarebbe stata «quasi completamente distrutta», secondo Svyatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, citato da Nexta tv, media bielorusso di opposizione. «Bombe super potenti sono state sganciate sull’impianto e i civili sono sotto le macerie», ha denunciato Palamar. All’interno dell’edificio, infatti, vi sarebbero anche un migliaio di civili che Mosca sollecita Kiev a far uscire, accusando gli ucraini di volerli usare come scudi umani. Il diario dell’orrore, intanto, passa ancora da Bucha, teatro della spaventosa carneficina compiuta dalle forze russe: sono più di 420 i cadaveri di civili rinvenuti nella cittadina. A riferirlo su Facebook è la polizia della regione di Kiev.
Mosca, intanto, espelle 37 diplomatici europei, tra cui 15 olandesi e alcuni belgi, come misura di ritorsione per provvedimenti analoghi presi contro diplomatici russi.

Gli Stati Uniti, dal canto loro, valutano un inasprimento delle sanzioni, «nei settori che hanno più valore per il presidente russo Vladimir Putin». Se ne è parlato nella call di ieri pomeriggio tra il presidente Biden e gli alleati.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Aprile 2022, 08:43
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