Usa-Iran, la profezia di Nostradamus: «La terza guerra mondiale scoppierà nel 2020»

Video
E se avesse ragione Nostradamus? Nel XVI secolo, infatti, l'astrologo francese aveva profetizzato l'esplosione della terza guerra mondiale nel 2020. Rileggendo le sue celebri quartine, infatti, spicca subito l'anticipazione di un grave conflitto mondiale che causerà importanti perdite e danni, che «la pace nasca dalle ceneri della distruzione, [anche se] pochi lo apprezzeranno». 

Trump annuncia nuove sanzioni all'Iran: «Mai armi nucleari a Teheran finché io sarò presidente»
 

La terza guerra mondiale annunciata da Nostradamus è legata alla diffusione dell’estremismo religioso. Questo clima di tensione si concretizzerà con l’aumento di attentati terroristici che complicheranno i rapporti diplomatici tra gli Stati. Tutto ciò proprio nei giorni in cui si è acuita la tensione tra Iran e Stati Uniti con anche l'intervento ufficiale del presidente Donald Trump dalla Casa Bianca.
 
 

Per qualche ora si è temuto il peggio, l'inizio di una vera e propria guerra in Medio Oriente dalle conseguenze inimmaginabili. Ma l'offensiva missilistica - una trentina i lanci - si è conclusa con pochi danni e nessuna vittima: tutti illesi. La linea rossa insomma non è stata valicata, proprio come sperava l'inquilino della Casa Bianca che, tirando un sospiro di sollievo, ha escluso in questa fase ogni tipo di escalation. Per il momento nessuna rappresaglia militare Usa, insomma, con i 52 potenziali obiettivi da colpire in Iran che restano chiusi nel cassetto della scrivania dello Studio Ovale. 

È arrivato solo l'annuncio di nuove sanzioni contro Teheran, fatto dal presidente americano parlando in diretta tv alla nazione.
Anche se Trump ha ribadito come «tutte le opzioni restano sul tavolo», visto che da Teheran l'ayatollah Ali Khamanei e il presidente Hassan Rohani hanno parlato di «schiaffo agli Usa» continuando a lanciare nuove minacce: «Non è finita, taglieremo le gambe all'America», il loro monito, spiegando come l'obiettivo finale per Teheran sia quello di vedere gli Usa fuori dal Medio Oriente. Ma l'operazione 'Soleimani Martire' lanciata con l'offensiva missilistica contro le basi Usa di Al-Asad e di Erbil sembra finora più un'azione dimostrativa e propagandistica che altro. 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Gennaio 2020, 22:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA