Naomi, morta perché il pronto soccorso non le crede. L'operatrice si difende: «Io linciata, ma è colpa del sistema»

Naomi, morta perché il pronto soccorso non le crede. L'operatrice si difende: «Io linciata, ma è colpa del sistema»

di Simone Pierini
La storia di Naomi Musenga ha aperto uno scandalo in Francia. La ragazza è morta a 22 anni dopo esser stata ignorata e schernita da un'operatrice del Samu, il pronto soccorso transalpino. Le trascrizioni della registrazione della chiamata della giovane hanno sconvolto il Paese ma non solo, poiché la notizia è velocemente rimbalzata sulle prime pagine di tutto il mondo. In questi giorni la donna che ha risposto al telefono ha parlato per difendersi

Chiama il pronto soccorso ma l'operatore non le crede: Naomi morta a 22 anni

Una brutta storia, che copre di vergogna l'intera Francia



Per la prima volta ha risposto telefonicamente al programma «66 minuti», trasmesso domenica sera sul canale M6. «Ti penti di quella frase?», chiede il giornalista? «Sicuramente si può dire che è sgradevole», risponde imbarazzata, riservandosi di conservare le risposte agli investigatori. La donna che lavora al Samu da quattro anni dopo 20 anni di servizio in ambulanza è sotto inchiesta preliminare per «mancata assistenza a persone in pericolo».
 
 


«Basta indossare sempre il cappello per il sistema» (un modo di dire francese che tradotto sta per «basta prendersi le responsabilità per colpa del sistema»), si difende. «Siamo sotto pressione per tutto il tempo. Lavoriamo dodici ore di fila. Queste sono condizioni di lavoro dolorose, inaccettabili. Mi capita di rimanere due o tre ore appesa al telefono, non ho il tempo di alzarmi, quindi è straripante ovunque. Ci sono molte più chiamate di quelle che la gente dovrebbe gestire, non possiamo farlo. Riattacciamo e rispondiamo, questa è la nostra vita»

Nel preambolo di questa breve intervista, questa donna si era preoccupata per i suoi colleghi. «Sono stata linciata in pubblica piazza. Penso che se la gente conoscesse la mia faccia e il mio nome, oggi non sarei in questo mondo. Sono a casa, ma ho colleghi che hanno avuto minacce, ovviamente. Anche le squadre che interverranno sul campo saranno bloccate», ha detto.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 22:10
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