Il disegno «pacifista» di Masha inguaia il papà: condannato in Russia a due anni di carcere

Il Tribunale di Efremov ha condannato Alexey Moskalev per aver «screditato» l'esercito russo

Il disegno «pacifista» di Masha inguaia il papà: condannato in Russia a due anni di carcere

di Niccolò Dainelli

Il disegno della piccola Masha sta facendo discutere il mondo. La 12enne, infatti, nell'aprile del 2022 fece un disegno «pacifista» a scuola e, a farne le spese, adesso è il padre. Quell'immagine contro la guerra tra Ucraina e Russia ha portato un Tribunale a condannare a due anni di carcere Alexey Moskalev, il padre di Masha.

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«Colpevole»

Alexey, 54enne, dopo aver perso la patria potestà di sua figlia, è stato giudicato colpevole di aver «screditato» l'esercito russo sui social network, ha riferito Vladimir Bilienko, avvocato dell'ong Ovd-Info che rappresenta gli interessi dell'uomo, dopo un processo lampo emblematico della repressione rivolta a chi critica l'offensiva in Ucraina.

Latitante

Secondo quanto riferito dal tribunale, l'uomo risulta essere latitante. La condanna è stata emessa dal tribunale interdistrettuale di Efremov, nella regione russa di Tula, racconta Bilienko. Moskalev non era presente all'annuncio del verdetto e al momento la sua ubicazione è sconosciuta.

Cosa è successo

Nell'aprile 2022, Masha, studentessa di prima media, fece un disegno contro la guerra a scuola dopo che l'insegnante aveva chiesto agli studenti di disegnare immagini a sostegno delle truppe di Mosca in Ucraina, ma Masha si è opposta. La scuola ha subito contattato la polizia, attirando così l'attenzione sui post contro la guerra che Alexei aveva pubblicato sui propri social network, e che ora lui nega di aver scritto, sostenendo che il suo account è stato hackerato. In questi mesi, padre e figlia sono stati ripetutamente arrestati, interrogati e, nel caso di Alexei, anche picchiato.

Alla fine di dicembre 2022, è stato aperto un procedimento penale contro Moskalev, così lui e la figlia hanno lasciato Efremov per la loro sicurezza. Ma dopo qualche tempo, si è saputo che la polizia stava cercando il padre: il 1 marzo, Alexei è stato arrestato, e il giorno successivo è stato posto agli arresti domiciliari. Dal 1 marzo, Masha è stata invece portata in un centro di «riabilitazione» per minori, dove non le è stato permesso di comunicare con suo padre e con i visitatori.

«Sei il mio eroe»

Il 28 marzo, i dipendenti del centro hanno fatto entrare l'avvocato Bilienko, e gli hanno consegnato disegni e una lettera di Masha a suo padre: «Papà, sei il mio eroe», ha scritto Masha alla fine della lettera. L'ong Memorial ha riconosciuto Alexei Moskalev come prigioniero politico. Una storia che continua a gettare ombre su quale sia il vero sostegno russo nei confronti di Vladimir Putin.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Marzo 2023, 15:27
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