La morte di Diego Armando Maradona poteva essere evitata. È questa la conclusione della perizia medica disposta dai giudici che indagano sulla morte del 'Pibe de orò avvenuta il 25 novembre scorso. A finire nel mirino dei magistrati il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, i medici che avevano in cura l'ex fuoriclasse e che, secondo quanto rivelato da 'Pagina 12', per i quali si ipotizza l'accusa di omicidio colposo, che prevede una pena da otto a 25 anni di reclusione. «I suoi occhi sono gonfi come un seno», aveva riferito a Luque il 22 novembre, tre giorni prima del decesso, una delle persone che accudiva Maradona.
Il gonfiore era il segnale che Maradona era in una condizione di ritenzione idrica dovuta all'insufficienza cardiaca, sottovalutata dai medici che lo avevano in cura, che ne ha causato poi la morte. La commissione medica incaricata dai procuratori Laura Capra, Cosme Irribarren e Patricio Ferrari, coordinati dal procuratore generale John Broyard si è riunita nove volte in questi mesi.
Nella relazione - si legge su 'Pagina 12' che ne ha fornito alcuni passaggi - si evidenzierebbe che la morte di Maradona era evitabile e che c'è stata negligenza. n primis l'argentino, dopo l'intervento alla testa per l'asportazione di un ematoma subdurale, «è stato portato in un posto inappropriato quando avrebbe dovuto essere ricoverato sotto controllo.
L'imputazione per Luque e Cosachov pare scontata, ma i due potrebbero non essere gli unici. Non è chiaro se l'accusa sarà anche per lo psicologo Carlos Daz, che ha preso decisioni , e sembra probabile che anche gli infermieri saranno accusati ma di reati di livello molto inferiore a quello di omicidio. I pubblici ministeri stanno valutando la situazione dell'avvocato e rappresentante Matas Morla, perché ritengono che avesse un certo controllo della situazione, e avesse scelto i medici per l'argentino.
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Aprile 2021, 21:05
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