Perseguitata da uno stalker, mamma sgozzata accanto alla culla del figlio

Perseguitata da uno stalker, mamma sgozzata accanto alla culla del figlio

di Silvia Natella
La morte di Kristie Powell, 39enne di Wollongong - in Australia - è una tragedia annunciata. Da due anni era perseguitata da uno stalker che le inviava messaggi minatori e che lasciavano poco spazio all'immaginazione. Eppure nessuno è intervenuto per proteggerla: Kristie è stata sgozzata accanto alla culla del suo bambino di cinque mesi. E ora è caccia all'uomo che nei bigliettini si firmava "The Reaper", l'assassino che l'ha uccisa squaciandole la gola. 

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Il corpo di Kristie è stato trovato nel corridoio della sua casa. A poco sono servite le denunce in due anni da incubo. Quando è diventata mamma ha temuto ancora di più per la sua vita e solo un mese prima di morire, in un post su Facebook, ha chiarito a tutti i suoi contatti che non avrebbe mai più risposto alle telefonate anonime perché aveva uno stalker, come ricordano i siti anglosassoni. L'assassino potrebbe essere lo stesso uomo che l'ha ossessionata per due anni. Kristie aveva denunciato un ex dipendente con disturbi mentali contro cui non ha potuto fare molto. «Finché non fa qualcosa di grave non possono intervenire», aveva spiegato Kristie agli amici, riferendosi alla polizia.

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Nessun provvedimento restrittivo, nonostante i messaggi terribili che riceveva. «Muori Kristie, muori», le aveva scritto centinaia di volte "The Reaper". E ora gli inquirenti sono sulle sue tracce per cercare almeno di salvare la vita di altre donne che possono imbattersi in lui.  
Intanto, il piccolo  di cinque mesi, Slater, è illeso ed è stato affidato temporaneamente ai nonni, ai quali probabilmente verrà lasciata la custodia. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Ottobre 2018, 17:00
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