Fratellini lasciati in auto a 35 gradi, muoino entrambi. Dopo mesi la verità: non è stato un incidente
di Federica Macagnone
Era il 26 maggio quando i soccorsi furono chiamati davanti all'appartamento della famiglia: quando i vigili del fuoco arrivarono sul posto, per i piccoli era ormai troppo tardi. Interrogata dalla polizia, la donna ha raccontato che Juliet faceva i capricci e non voleva scendere dall'auto: per questo aveva deciso di allontanarsi, sicura che i bambini l'avrebbero seguita. Poche ore dopo, però, ha cambiato la versione dei fatti: Cynthia ha raccontato che i figli si erano chiusi in auto mentre lei faceva le pulizie. Quando si è accorta che i piccoli non erano in casa, è corsa in strada e ha dovuto rompere uno dei finestrini per riuscire a soccorrerli. In realtà si trattava di una messa in scena: quando ha visto i bambini riversi sul sedile posteriore in stato di incoscienza, ha rotto il vetro nella speranza di simulare un incidente.
La donna, in un primo momento, è stata incriminata per lesioni gravi, ma dopo essere stata messa alle strette dagli agenti dovrà rispondere di omicidio. Dopo mesi di indagini, di versioni discordanti e con l'arrivo dei risultati dell'autopsia, ora la polizia non ha più dubbi: Cynthia ha lasciato i figli in macchina per punizione. La piccola Juliet, infatti, avrebbe cercato di scendere dalla vettura prima che la madre glielo consentisse e lei aveva deciso di punirli entrambi abbandonandoli in auto a temperature proibitive per andare a fumare marijuana prima di schiacciare un pisolino di tre ore. «Pensava che i figli sarebbero scesi dall'auto da soli, ma così non è stato» ha detto il portavoce della polizia. La donna rimane nel carcere di Parker County: sulla sua testa, ora, pende l'accusa di omicidio.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Agosto 2017, 21:11