Malata di distrofia si batte per l'eutanasia: «Sono arrabbiata con voi, voglio la vostra stupida vita, perché ne avete una»

«Sono così per colpa della mia malattia: per questo voglio l'eutanasia»

di Alessia Strinati
Una rara malattia la costringe a stare immobile a letto, per questo Holly Warland, ragazza australiana di 27 anni, ha voluto lanciare un duro messaggio a chi è contro l'eutanasia. «Ho una malattia rara chiamata 'distrofia muscolare dei cingoli'», scove sulla sua pagina Instagram, spiegando che si tratta di una malattia degenerativa per la quale non esiste una cura e che la porterà alla morte.

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Holly si è abituata all'idea che la sua vita non migliorerà e il pensiero della morte non la spaventa, non più del decorso naturale della sua patologia. «Ho sempre affrontato le cose con umorismo e un pizzico di pessimismo. So che non suona bene, ma è impossibile sentirsi positivi o d'ispirazione per qualcuno quando si ha una malattia degenerativa senza una cura in vista. Le cose non possono far altro che peggiorare. E io voglio mostrare qualcosa in più su questo lato oscuro della disabilità». Il suo scopo è mostrare che dietro la positività che spesso mostra chi è malato ci sono aspetti brutti, sofferenti, appunto oscuri, motivo per il quale sta portando avanti da tempo la sua personale lotta a favore dell'eutanasia.

«Nel 2016 ho dovuto dire addio al mio dottorato e al mio adorato lavoro di insegnante all'università. Avevo iniziato ogni giorno a svegliarmi con la nausea, con i battiti accelerati e brividi incontrollabili. La mia vita era nel caos», racconta, «Ho notato allora una vera e propria mancanza di rappresentazione di quanti soffrano di una disabilità grave. Sembrava come se chiunque avesse una disabilità sui social network dovesse trasformarsi per forza in un esempio o in un'ispirazione», però chiarisce che per lei le cose sono diverse e non si riconosce in questo tipo di messaggi. «La mia sfortuna è che questa malattia renderà probabilmente invivibile la mia vita e voglio avere l'opportunità di andarmene quando sarò pronta. È la mia unica opzione umana. Potrei aspettare di morire naturalmente ma ci vorrebbero anni e anni di dolore e sofferenza».

Holly poi confessa di non aver preso bene la diagnosi: « Ero furiosa con chiunque avesse un corpo funzionante. Le persone si lamentano di alcune cose nelle loro vite, ma se avete un corpo e una mente che funzionano, voi potete cambiare queste cose». Poi conclude con un duro sfogo: «Molti danno la propria autonomia per scontata. Io non provo affatto simpatia per chi non prova a cambiare il suo stato. Smettetela di lamentarvi. Vi sentite soli? Frequentate un gruppo per coltivare i vostri hobby. Siete in sovrappeso? Cambiate le vostre abitudini. Siete un po' giù? Fate una passeggiata al sole. Non voglio minimizzare la depressione o i problemi reali, ma voi potete cambiare. Io no. Io sono ferma. Sono finita. Il mio corpo detta la mia giornata, la mia vita. Forse non sono una fonte d'ispirazione quando vi dico di alzarvi dal divano. Sono arrabbiata con voi. Sono gelosa. Voglio la vostra stupida vita. Perché voi ne avete una».
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Novembre 2018, 21:18
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