Luca Nogaris, morto a New York: la sua sepoltura diventa un caso. L'incredibile racconto della moglie

In Italia è arrivato il certificato di morte rilasciato dall'ospedale americano dove è deceduto, ma non basta all'anagrafe per produrre il certificato di morte

Luca Nogaris, morto a New York: la sua sepoltura diventa un caso. L'incredibile racconto della moglie

di Redazione web

La scorsa estate, il 10 agosto, i due italiani Luca Nogaris ed Alessio Picelli, sono morti a New York, in circostanze non ancora chiare, nella loro casa presa in affitto nel quartiere del Queens. A settembre, dopo oltre 40 giorni dal decesso, il corpo di Nogaris è tornato in Italia, a casa sua a Rovigo ed è stato sepolto nel cimitero della città veneta.

Ma dopo il grande dolore per la perdita di Luca, c'è una ulteriore beffa contro cui fare i conti, la burocrazia. Per l’anagrafe, infatti, Luca Nogaris non è deceduto, infatti, non esiste un certificato di morte e nonostante i continui solleciti al consolato italiano a New York, il documento non può essere rilasciato, scrive La voce di Rovigo.

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Burocrazia problematica

Ad aspettarlo c'è l'ex moglie Stefania, che viene chiamata dalla scuola perché «il documento inoltrato non è firmato anche dal papà», nonostante l'istituto scolastico sappia della morte dell'uomo. Della questione si sta occupando l’avvocato della famiglia Nogaris, Elena Gagliardo, che ogni settimana sollecita il certificato a New York, nonostante ci sia la dichiarazione di morte giunta dall’ospedale newyorkese, ma per la burocrazia del nostro paese, non è sufficiente alla produzione di un certificato con valore legale.

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Seppellito un vivo

«Nonostante il Comune di Rovigo abbia inviato tutte le informazioni corrette è arrivato un documento sbagliato: Luca risulta residente a Ceregnano, quando invece abitava a Rovigo.

Abbiamo chiesto una rettifica, ma da quel momento il silenzio più totale - racconta Stefania, l'ex moglie della vittima, che aggiunge - dal consolato non rispondono...Praticamente abbiamo seppellito un vivo, o almeno per l’anagrafe continua ad essere vivo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 13:42
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