Licenziata perché il figlio è in fin di vita per una cellulite infettiva: «Se non lavori puoi anche andartene»

Licenziata perché il figlio è in fin di vita per una cellulite infettiva: «Se non lavori puoi anche andartene»

di Silvia Natella
Un figlio attaccato alla macchina che lo tiene in vita dovrebbe essere una ragione sufficiente per assentarsi dal posto di lavoro senza ripercussioni. Eppure Crystal Reynolds Fisher, dipendente di un supermercato in Michigan (Stati Uniti), ha denunciato su Facebook di essere stata licenziata dal suo capo perché per non aver lavorato. 

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«Se non puoi venire al lavoro puoi anche smettere», le avrebbe detto il suo superiore in un messaggio scambiato in chat.
La donna ha deciso di pubblicare la conversazione su Facebook per raccontare come si sono svolti i fatti. Inevitabile il sostegno degli utenti dei social, che hanno dato al datore di lavoro dell'uomo "senza cuore", come riporta il Daily Mail. 


Il figlio 18enne, Jason, è ancora in pericolo di vita e i medici ritengono si tratti di sepsi da cellulite. La madre è stata rimproverata, minacciata e infine licenziata. Aveva riportato il dramma familiare che stava vivendo in un messaggio poi condiviso sul suo profilo. «Ho avvertito il mio capo nelle 48 ore precedenti al mio turno dicendogli che non sarei tornata a lavorare finché mio figlio non sarebbe stato meglio».



«Non c'è motivo per cui tu non possa lavorare e io non tollererò il dramma. Fine della conversazione. Se non sei lì per cominciare il tuo turno, allora non venire più», è stata la risposta del capo. La donna ha accettato il licenziamento, ma dopo si è tolta qualche sassolino dalla scarpa. 

La cellulite è un'infezione che colpisce la pelle e il tessuto sottostante. I batteri possono penetrare attraverso un'apertura, come un taglio, delle incisioni o una puntura di insetto. In casi rari può scatenare la sepsi. 
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Luglio 2018, 20:10
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