Libano, la tassa su Whatsapp scatena la rivolta del popolo
di Michela Poi
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«Il popolo vuole la caduta del regime!». Lo slogan urlato dai manifestanti è lo stesso delle proteste arabe del 2010 e 2011. Una mobilitazione "trasversale", che ha unito tutti, a prescindere da confessioni e ideologie. Tanto che questa volta nel mirino sono finiti anche gli esponenti del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah. «Si devono dimettere tutti! E quando diciamo tutti intendiamo tutti!», hanno urlato diversi attivisti nel sud del paese.
E se il governo ha immediatamente ritirato la proposta di tassazione di Whatsapp (20 centesimi di dollari per ogni telefonata effettuate tramite sistemi di Voip), le proteste non si sono fermate. «Non ce ne andremo fino a quando i ladri al potere non lasceranno le poltrone!», hanno promesso i manifestanti.
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Ottobre 2019, 11:18
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