In Danimarca chi lavora fino a tardi rischia di fare una brutta impressione a capi e colleghi

In Danimarca chi lavora fino a tardi rischia di fare una brutta impressione a capi e colleghi
Lavorare fino a tardi non è visto di buon occhio da capi e colleghi. Non in Italia però. I danesi vincono il primo posto nella classifica dei popoli più felici d'Europa, e tra i motivi potrebbe esserci proprio il fatto di non lavorare fino a tardi. In Danimarca, come in molti altri paesi del Nord Europa la Work-Life-Balance è invidiabile.

Sergio Pirozzi, il ritorno: «Il centrodestra è sparito, Salvini è troppo forte»

Ufficialmente l’orario di lavoro settimanale è di 37 ore, ma una nuova indagine dell’OCSE mostra che il danese medio lavora appena 33 ore circa alla settimana. In pratica chi fa un lavoro a tempo pieno alle 16 del pomeriggio ha finito la sua giornata lavorativa. Il venerdì poi, solitamente si esce anche qualche ora prima. La cosa che potrebbe sorprendere è che quasi nessuno fa straordinari, pare che nel paese nordico non siano proprio visti di buon occhio, non solo dai colleghi, ma persino dai capi.

Dopo il lavoro  i danesi solitamente si dedicano ai propri hobby, fanno sport o escursioni nella natura. Molto diffuso è lo stand-up paddle (una variante del surf in cui si sta in piedi sulla tavola e si usa una pagaia per muoversi,). Poi cucinano o trascorrono il tempo con la loro famiglia e i loro amici. Alcune attività sono persino incluse nel calendario degli impegni lavorativi e vengono rispettate dai colleghi, ad esempio se un collega deve andare a prendere i figli in un determinato orario, a quell’ora non verrà più fissato alcun impegno lavorativo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Ottobre 2018, 17:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA