I benefattori sono coinvolti in uno scandalo di droga: la Tate Modern rifiuta una donazione da un milione

I benefattori sono coinvolti in uno scandalo di droga: la Tate Modern rifiuta una donazione da un milione

di Silvia Natella
"A caval donato non si guarda in bocca", ma non tutti i benefattori sono graditi alla Tate Modern. La galleria d'arte londinese ha scelto di non accettare i soldi della famiglia Sackler, coinvolta nello scandalo della crisi degli oppiacei, come riporta l'Independent. Filantropici da molti anni, i finanziatori miliardari sono stati citati in giudizio perché proprietari dell'impresa farmaceutica produttrice dell’antidolorifico OxyContin.

La famiglia è accusata di aver intenzionalmente minimizzato i pericoli dell’assunzione del farmaco, che è più potente dell’eroina o della morfina, e di aver abbindolato medici e pazienti portandoli alla prescrizione di dosi eccessive o superflue in pazienti che poi hanno sviluppato dipendenza. La class action non ha come bersaglio l'azienda produttrice Perdue, ma direttamente la famiglia che ne è proprietaria. 
L'OxyContin è considerata una droga in grado si scatenare un'epidemia di dipendenza con la conseguenziale perdita di vite umane. Il gruppo Tate ha così emulato la National Portrait Gallery evitando una donazione di un milione di sterline da parte dei Sacklers. 

«La famiglia Sackler ha dato generosamente alla Tate in passato. Non intendiamo cancellare il nostro legame, ma nelle circostanze attuali, non riteniamo giusto cercare o accettare ulteriori donazioni da parte dei Sacklers», fa sapere in una nota il gruppo Tate, che comprende quattro musei.
Parlando al Newsnight della BBC di giovedì, la direttrice della Tate, Marie Balshaw, ha dichiarato: «I problemi di reputazione sono qualcosa che fa parte integrante della vita, della gestione di un'organizzazione come questa. Non possiamo trascurarli». 





 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Marzo 2019, 11:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA