Chi era Lorenzo Orsetti, italiano ucciso dall'Isis: combatteva per i curdi
Nome di battaglia Tekoser, in un'intervista al Corriere fiorentino aveva dichiarato: «Mi chiamo Lorenzo, ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Firenze. Ho lavorato per 13 anni nell’alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi».
Utrecht, spari sul tram: 1 morto e feriti. «Caccia a Clio rossa, circondato un edificio».
Massima allerta terrorismo, anche a Amsterdam
La Jihad aveva minacciato vendetta per la strage delle moschee di Christchurch. In un post del 15 marzo condiviso su Telegram gruppi affiliati ad Al Qaida parlavano del massacro in Nuova Zelanda come di "guerra dei Crociati" contro i musulmani e promettevano di rispondere con il "linguaggio del sangue". Sul canale Telegram filo Isis Al-Asyaf Al Baghdadi, l'appello è "a versare il sangue dei Crociati", mentre altri siti citati dal Site incitano ad attaccare "le chiese" in segno di reciprocità.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Marzo 2019, 15:18
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