Isis, condannata una 18enne: pianificò attentati a Londra con la madre e la sorella

Isis, condannata una 18enne: pianificò attentati a Londra con la madre e la sorella

di Domenico Zurlo
Una ragazza di appena 18 anni è stata giudicata colpevole e condannata oggi per aver preparato un attacco terroristico a Londra, con la prima cellula legata all’Isis composta di sole donne. La 18enne si chiama Safaa Boular e avrebbe architettato il piano assassino con sua sorella e sua madre, usando un linguaggio in codice “ispirato” ad Alice nel Paese delle Meraviglie.

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Safaa avrebbe prima progettato un attacco con pistole e granate al British Museum: progetto poi sfumato perché tentò di unirsi all’Isis insieme al marito. Ma, arrestata per aver tentato di andare in zona di guerra, passò il testimone alla sorella maggiore, Rizlaine, che avrebbe comprato un coltello allo scopo di uccidere e provocare terrore a Westminster lo scorso aprile.

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CELLULA FAMILIARE Safaa, fidanzata a distanza attraverso una chat online con un giovane unitosi alle file dell'Isis in Siria, Naweed Hussain, è stata riconosciuta colpevole sia dei progetti di attentato in patria, sia d'aver messo in cantiere una missione, poi abortita, in Siria. Durante il processo sono emerse intercettazioni nella quali la ragazza sognava anche di poter colpire «il cane infedele» Barack Obama. I suoi piani più concreti erano condivisi nell'ambito di una sorta di cellula familiare al femminile con la sorella Rizlaine, oggi 21enne e con la madre Mina Dich, 43 anni, che l'avrebbe aiutata a cercare di procacciarsi armi. 

HA SOLO 18 ANNI Safaa Boular è una delle donne più giovani ad essere accusata di terrorismo nel Regno Unito: le sue complici hanno ammesso le loro colpe, dopo essere state incastrate grazie alla sorveglianza da parte del reparto antiterrorismo e dei servizi segreti dell’MI5, presenti sul web come finti terroristi dello Stato Islamico. Secondo Dean Haydon, di Scotland Yard, capo dell’antiterrorismo, il caso dimostra un preoccupante aumento di giovani arrestati per questo tipo di reati, scrive il Telegraph.

La ragazza aveva solo 16 anni quando fu ‘arruolata’ da un 32enne che si trovava nei territori del Califfato, Naweed Hussain, conosciuto online: i due parlavano addirittura di indossare insieme cinture suicide. Nelle telefonate in codice, la madre e le due sorelle usavano parole in codice: prima parlavano di “alcune ricette per torte incredibili”, per un “tipo di cosa tipica del tè inglese”. Poi iniziarono a ispirarsi ad Alice: “Puoi essere il Cappellaio matto”, diceva alla sorella. Quest’ultima fece una ricognizione vicino al Palazzo di Westminster, comprò coltelli e uno zaino e si esercitò proprio con un coltello: durante l’arresto è stata anche ferita da un colpo di arma da fuoco della polizia.

La 18enne avrebbe spiegato agli inquirenti di avere avuto intenzione di trasferirsi nel Califfato per sposarsi e vivere pacificamente: in Inghiterra si sentiva infatti discriminata per la sua abitudine di portare il burqa. Si è inoltre difesa dicendo che Hussain le avrebbe chiesto tre volte di fare attentati, ma lei si sarebbe sempre rifiutata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Giugno 2018, 20:11
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