Isis, il Belgio rimpatrierà i figli delle donne fedeli al Califfato ma non le loro madri

Isis, il Belgio rimpatrierà i figli delle donne fedeli al Califfato ma non le loro madri
Ora che il potere dell'Isis è in fase di disgregazione, diversi paesi europei, tra cui l'Italia, sono alle prese con un interrogativo spinoso. Sono tanti, infatti, i cittadini di stati europei che hanno deciso di partire per la Siria, dopo aver giurato fedeltà al Califfato, e che ora dovrebbero essere rimpatriati. Tra questi, ci sono anche moltissime donne, che hanno deciso di approdare in Siria e in Iraq con i loro figli. I vari governi, ora, si chiedono cosa sia giusto fare per quanto riguarda i rimpatri dei propri connazionali che hanno abbracciato la causa jihadista dell'Isis.

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Una questione decisamente complessa, perché se da un lato chi ha giurato fedeltà al Califfato va punito, dall'altro ci sono bambini innocenti che dopo aver sofferto così tanto hanno tutto il diritto di far ritorno nel proprio paese d'origine. Il Belgio, in questo senso, è fra i primi stati ad aver preso una decisione ferma. Il governo, infatti, ha annunciato che cercherà di rimpatriare i figli delle donne che hanno deciso di abbracciare la causa dello Stato islamico, ma non le loro madri.

La decisione è giunta in seguito all'appello contro una sentenza dello scorso anno, riguardante due donne belghe, di 25 e 26 anni, Bouchra Abouallal e Tatiana Wielandt, che mentre erano in Siria erano state riconosciute colpevoli di appoggio all'Isis e condannate a cinque anni. Le due donne si trovano attualmente detenute in un campo ad al-Hol, nel nord della Siria, dove sono prigioniere delle milizie curde che in questi anni hanno combattuto in prima linea contro l'Isis. Un tribunale, lo scorso anno, aveva stabilito che  i loro sei figli non potevano essere rimpatriati senza le madri, poiché questo avrebbe costituito una violazione dei diritti dei bambini.

Il governo belga, comunque, ha fatto ricorso contro quella sentenza ed ha avuto ragione. Koen Geens, ministro della Giustizia, ha annunciato: «I figli non possono pagare le colpe dei genitori. Il nostro governo farà di tutto per rimpatriare i bambini sotto i dieci anni, mentre si riserva di valutare i singoli casi per quanto riguarda quelli maggiori di dieci anni». I casi delle due donne belghe sono particolarmente delicati: le due madri si sono dette pentite di aver aderito all'Isis ed hanno anche accettato l'ipotesi di far tornare in patria, da soli, i loro figli.

Il Belgio è di fatto il primo paese europeo a prendere una posizione netta sui rimpatri. In Gran Bretagna, come riporta l'Independent, la posizione del governo è invece diversa e probabilmente più simile a quella di altri paesi europei. Sono migliaia, infatti, i cittadini europei catturati dai curdi negli ultimi mesi e sospettati di aver aderito all'Isis. I paesi europei sarebbero tenuti a rimpatriare i propri cittadini, ma ovviamente temono per la sicurezza nazionale e il rischio di attentati.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Febbraio 2019, 17:17
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