Insegnante spara ai figli di 15 e 7 anni: «Dopo il lockdown la sua depressione era peggiorata»

Insegnante spara ai figli di 15 e 7 anni: «Dopo il lockdown la sua depressione era peggiorata»

di Alessia Strinati

Spara ai figli perché depressa. La biologa di laboratorio Naomi Bell, che lavorava come insegnante, ha ucciso la figlia di 15 anni e ha provato ad ammazzare il figlio di 7 dopo avergli sparato. Pare che la donna soffrisse di una brutta forma di depressione, peggiorata durante il periodo del lockdown dovuto al coronavirus.

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A raccontare quello che è successo è il marito della donna che era al telefono con il figlio quando la moglie si è lasciata andare al folle gesto, come riporta anche il Sun. Owen Bell ha detto agli investigatori di aver "sentito un urlo orribile", di essere poi corso a casa e di aver visto la moglie con la pistola in mano e a terra i figli.

L'uomo ha subito tolto la pistola alla donna e chiamato i soccorsi, ma per la 15enne non c'è stato nulla da fare ed è stata dichiarata morta in ospedale, mentre il piccolo di 7 anni è in condizioni gravissime.

«Naomi è davvero cambiata all'inizio della pandemia di Covid, la sua depressione e gli episodi psicotici sono peggiorati», ha raccontato alla polizia spiegando che aveva spesso sbalzi d'umore e che qualche mese fa aveva anche provato a togliersi la vita. Ora la donna rischia l'ergastolo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Novembre 2020, 18:14
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