Infettato da una zecca, contrae una malattia rarissima: «Sento il cervello bruciare, non esco più di casa»

Infettato da una zecca, contrae una malattia rarissima: «Sento il cervello bruciare»

di Enrico Chillè
«Prima ero un adolescente amante del surf e della musica, ora non riesco più neanche ad uscire di casa». È un vero e proprio incubo, quello vissuto da un ragazzo di appena 22 anni, che da sei deve convivere con una malattia rarissima e molto grave, causata dall'infezione avvenuta dopo essere stato morso da una zecca.

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Tutto era iniziato una mattina dell'estate 2013, quando Joe Blackaby, un ragazzo di Caldicot, in Galles, si era svegliato con un fortissimo mal di testa, che lui credeva fosse dovuto alla sbronza della sera prima, quando aveva partecipato al Reading Festival con alcuni amici. Purtroppo, però, quel dolore non era destinato a passare: il ragazzo non poteva saperlo, ma sei anni dopo Joe è ancora alle prese con le gravi conseguenze della malattia di Lyme, una potente infezione batterica trasmissibile dalle zecche all'uomo.

Oggi questo ragazzo di 22 anni ha problemi a camminare, accusa facilmente stanchezza e spossatezza, non riesce più a memorizzare informazioni semplici, ha problemi di vista e occasionalmente accusa spasmi simili a quelli che colpiscono chi è affetto dal morbo di Parkinson. «Mi sento come se mi fosse stata tolta la vita, è terribile vedere il mio corpo deteriorarsi così rapidamente e ci sono voluti ben tre anni per una diagnosi affidabile al 100%: purtroppo, ho contratto la malattia di Lyme, era quello che non avrei mai voluto sentirmi dire» - spiega Joe a Wales Online - «Quella mattina avevo capito subito di essere stato morso da una zecca, ma pensavo che fosse un problema di poco conto. Invece sono peggiorato gradualmente, oggi combatto ogni giorno contro i tanti problemi che affliggono il mio corpo. Non riesco a ricordare quasi nulla del passato, vedo le mie foto di qualche anno fa e penso che quello sia una persona diversa da me. Ancora oggi, a distanza di sei anni, provo dei dolori atroci alla testa: sento come se il mio cervello andasse a fuoco».



Nella maggior parte dei casi, la malattia di Lyme può essere curata grazie ad un ciclo di antibiotici della durata di qualche settimana. Nel caso di Joe, però, le cure non hanno funzionato e la situazione sta peggiorando col passare del tempo: «Mi ha devastato il corpo e il metabolismo. Non riesco ad assimilare ciò che mangio e l'infezione batterica ha divorato la cartilagine delle mie ossa, che si spostano anche nella spina dorsale e mi causano dei dolori lancinanti ai muscoli. Al momento, l'unica cosa che posso fare è assistere passivamente al deterioramento progressivo del mio organismo».

L'unica speranza, per Joe, è quella di sottoporsi ad un ciclo di antibiotici decisamente più potente e all'avanguardia di quello disponibile negli ospedali britannici. Per farlo, però, occorre trasferirsi in una clinica specializzata negli Stati Uniti, e pagare ingenti somme per potersi permettere le cure. La speranza, in questo caso, è arrivata grazie all'intraprendenza di un amico e alla generosità degli utenti sul web: su GoFundMe è partita una raccolta fondi che ha superato ogni rosea previsione. «Pensavo di raccogliere non più di 600 sterline in qualche mese, invece in due mesi abbiamo raggiunto quota 20mila sterline (oltre 22mila euro, ndr)» - racconta oggi Joe - «Finalmente, dopo sei anni di inferno, posso guardare al futuro con ottimismo e fiducia. Sono molto positivo, so che posso andare negli Stati Uniti e fare ciò che posso per poter stare meglio e tornare ad avere una vita normale».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Luglio 2019, 19:32
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