Avvocato, vive in Catalogna da una decina di anni ed è perfettamente bilingue spagnolo-catalano, anche se i suoi interventi in Parlament sono sempre rigorosamente in spagnolo, riconosciuta come una delle lingue ufficiali in Catalogna. È una tifosa sfegatata del Barcellona ed uno dei suoi idoli è l'ex allenatore del Bar‡a (ora del Manchester City) Pep Guardiola, uno dei testimonial degli indipendentisti catalani. Quando le è stato chiesto, in un'intervista televisiva nella trasmissione 'cult' di Bertin Osborne, un'opinione sulle idee politiche di Pep, sorridendo tranquilla Inés ha risposto: «Non lo conosco personalmente, però mi fermerò alla sua carriera di calciatore e di allenatore che ci ha portato così tanto».
Considerata una perfezionista, ha puntato la sua campagna elettorale, oltreché sull'unità della Spagna, sulla frattura sociale della Catalogna, che spende milioni per un'indipendenza irraggiungibile invece che per i poveri e i disoccupati, in aumento specie tra i giovani catalani.
In questa campagna elettorale Arrimadas ha puntato soprattutto a rubare voti al Partito socialista catalano, oltreché al Partido Popular. Contro il partito del premier Mariano Rajoy, quasi azzerato oggi in Parlamento, è andata bene. La suspense è destinata a durare fino alla fine, probabilmente fino all'ultima scheda scrutinata, visto il testa a testa tra indipendentisti e unionisti. Se vincono i primi, Arrimadas sarà ancora più leader dell'opposizione di prima. Se vincono i secondi, toccherà ad Inés la sfida da Presidenta.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Dicembre 2017, 22:34
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