«Molly suicida a 14 anni per effetti negativi dei social online». Un medico legale lo ha certificato per la prima volta

Monito del Principe William intervenuto sul caso di Molly che ha scosso tutto il paese: "Sicurezza online per i nostri bambini"

«Molly suicida a 14 anni per effetti negativi dei social online». Un medico legale lo ha certificato per la prima volta

di Redazione web

Si è tolta la vita dopo aver letto migliaia di post pericolosi e autolesionisti su Facebook e Pinterest. Molly Russell, 14 anni, si uccise nel 2017 a Londra, e da quel giorno la sua famiglia non si è data pace, affinché fosse riconosciuta la responsabilità dei social nella sua morte. A 5 anni di distanza da quel suicidio che scosse il Regno Unito, il medico legale ha scritto sul suo certificato di morte come causa del decesso, «effetti negativi dei social online».

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Immagini troppo forti

Molly, che soffriva di episodi depressivi, secondo il medico legale Andrew Walker, sarebbe stata fortemente condizionata in modo negativo da quello che avrebbe visto e letto sui social. Immagini di autolesionismo e suicidio che «non avrebbero dovuto essere visibili a un bambino» ha aggiunto il medico. «È ora di proteggere i nostri giovani innocenti invece di consentire alle piattaforme di dare la priorità ai loro profitti monetizzando sui bambini» ha detto il padre di Molly al termine dell'udienza.

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Le dichiarazioni del Principe William 

Anche il Principe di Galles è intervenuto commentando l'esito dell'inchiesta sulla morte della 14enne. «Nessun genitore dovrebbe mai dover sopportare ciò che Ian Russell e la sua famiglia hanno passato» ha affermato in una nota, «sono stati così incredibilmente coraggiosi.

La sicurezza online per i nostri bambini e giovani deve essere un prerequisito, non un ripensamento».

Le scuse di Meta

Elizabeth Lagone, responsabile delle politiche per la salute e il benessere di Meta, ha chiesto scusa ai genitori di Molly, dichiarando: «Siamo spiacenti che Molly abbia visto contenuti che hanno violato le nostre politiche e non vogliamo che accada sulla piattaforma».


Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Ottobre 2022, 16:52
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