Igor il Russo, chiesta la massima pena: «Non volevo uccidere, altrimenti avrei sparato alla testa»

Igor il Russo, chiesta la massima pena: «Non volevo uccidere, altrimenti avrei sparato alla testa»

Norbert Feher, alias Igor il Russo, a processo in Spagna per aver ucciso un allevatore e due agenti della Guardia Civil. Per il serbo, già condannato in appello all'ergastolo per i due omicidi commessi in Italia, i pm spagnoli hanno chiesto il massimo della pena.

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Poiché il codice penale spagnolo non prevede l'ergastolo, la procura di Teruel, in Aragona, ha chiesto la condanna massima della 'prisión permanente revisable'. Secondo l'accusa, Igor il Russo ha agito a sangue freddo quando nel 2017, da latitante fuggito dall'Italia, uccise con le due pistole che aveva l'allevatore José Luis Iranzo e gli agenti Victor Romero e Victor Caballero. Norbert Feher si era nascosto in un casolare quando fu scovato dall'allevatore e dai due agenti della Guardia Civil e in aula ha spiegato: «Ho sparato perché pensavo che Iranzo fosse in possesso di un'arma, ma non l'ho fatto per ucciderlo, altrimenti avrei sparato alla testa.

Non avevo nulla contro quelle tre persone, si è trattato di una casualità, ho sparato una seconda volta a Iranzo senza logica».

La giustificazione di Norbert Feher fa molto discutere: Igor il Russo, anche per quanto riguarda gli omicidi commessi in Italia, aveva fornito le stesse motivazioni. L'uomo, serbo ma di origini ungheresi e con una formazione paramilitare ottenuta in Russia e in Serbia, era molto abile a sparare e ancora più abile nei travestimenti, che gli hanno permesso di darsi alla macchia in Italia e di raggiungere poi la Spagna. Sempre in aula, oggi, Igor il Russo ha spiegato di aver sparato ai due agenti della Guardia Civil perché «dovevo recuperare una Bibbia nel nascondiglio e loro me lo avrebbero impedito».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Aprile 2021, 23:02
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