Guillaume è la 91esima vittima dell'attentato al Bataclan: si è suicidato dopo la strage

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di Silvia Natella
Le vittime dell'attentato terroristico al Bataclan di Parigi la sera del 13 novembre 2015 sono ufficialmente 91. La novantunesima, Guillaume Valette, non è stata raggiunta da nessun colpo d'arma da fuoco in quel teatro diventato un inferno. Il giovane si è impiccato due anni dopo la sparatoria perché non era riuscito a superare il trauma. Ora i giudici hanno riconosciuto il suo suicidio una diretta conseguenza di quella notte.

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La sera del 13 novembre 2015 Guillaume è al Bataclan, tra gli spettatori degli Eagles of Death Metal. All'improvviso i tre terroristi dello Stato islamico, Foued Mohamed-Aggad, Ismaël Omar Mostefaï e Samy Amimour, irrompono nel teatro e sparano all'impazzata. Lui riesce a evitare le pallottole nascondendosi tra i cadaveri, rotolando sopra di essi e rinchiudendosi in un armadio, quasi trattenendo il respiro. Non può però dimenticare la carneficina vista con i suoi occhi e le grida di chi è stato meno fortunato. Entra subito in depressione e il 18 novembre 2017, a soli 31 anni, si impicca nella camera della clinica psichiatrica dove era stato ricoverato sei settimane prima.


In questi giorni i giudici istruttori hanno riconosciuto ai genitori di Guillaume lo status di parti civili nelle indagini sull’attentato. «Per noi è un riconoscimento – dice al Parisien la madre, Arlette Valette -. Noi lo sapevamo già ma avevamo bisogno dell’ufficialità, anche se non attenua il dolore. Dopo la sua morte cerchiamo solo di sopravvivere». Il ragazzo è diventato così la 91esima vittima dell’attentato del Bataclan, e quindi la 131esima degli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 a Parigi e Saint-Denis.

«Prima del Bataclan Guillaume ra un ragazzo solare, amava lo sport, la musica e gli animali», racconta la madre, consapevole di aver perso suo figlio due anni prima della morte effettiva. Il ragazzo era cambiato, aveva frequenti attacchi di panico, era diventato ipocondriaco e si era chiuso nel silenzio dei suoi pensieri, turbato dall'immagine di una donna morta accanto a lui con gli occhi fissi sul soffitto. Il giorno del primo anniversario della strage disse piangendo: «Non scorderò mai il rumore delle mitragliatrici».

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Giugno 2019, 18:34
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