Ucraina, la Caritas nei villaggi liberati al confine bielorusso: «In Polyssia 50 Bucha». In una scuola 5 bimbi uccisi

Ucraina, la Caritas nei villaggi liberati al confine bielorusso: «In Polyssia 50 Bucha». In una scuola 5 bimbi uccisi

di Giammarco Oberto

Bucha è stato solo un assaggio. Nella Polyssia, la regione dell’Ucraina del Nord ai confini con la Bielorussia, tutta campagne e boschi, fuori dai riflettori dei media, sono almeno una cinquantina i villaggi che «hanno vissuto orrori come a Bucha». La fonte è la Caritas. Solo in questi giorni, percorrendo a rilento strade minate, i volontari sono riusciti a raggiungere la zona, rimasta sotto il controllo russo per 47 giorni e ora di nuovo in mano ucraina. «Nei villaggi di Zirka, Lugovyky, Ragivka, abbiamo trovato popolazioni che per sette settimane ha vissuto negli scantinati, private di tutto» è la testimonianza del direttore di Caritas diocesana Kiev-Zhytomyr, padre Vitalyi Uminskyi. «Quando siamo arrivati - ricorda suor Francesca - non facevano altro che ringraziarci. “Pensavamo di essere stati dimenticati”, ci dicevano. A poco a poco e con difficoltà ci hanno raccontato quanto hanno vissuto».

Sono racconti di torture, uccisioni arbitrarie, distruzioni e saccheggi. In uno dei villaggi, Maryanivka, sono stati uccisi da una granata cinque bambini che erano usciti dal rifugio della scuola sotto attacco: i volontari della Caritas hanno trovato nel cortile della scuola le loro fosse.

Gli abitanti sono stati stanati casa per casa. Gli occupanti cercavano, liste alla mano, alcuni reduci della guerra in Donbass del 2014. «Erano fuggiti da Lugansk» dai russi e sono stati raggiunti di nuovo. «Tre reduci sono stati trovati morti con segni di bruciature sul corpo». I cadaveri di due giovani li hanno trovati in un bosco: «Volevano lasciare il villaggio per arruolarsi con l’esercito ucraino». I soldati russi erano «poco più che bambini». «Erano spesso ubriachi. Con i carri armati hanno devastato molte abitazioni, saccheggiato le case e ucciso tanti civili. Sulle porte scrivevano “fascisti”».

La lista dei crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina si allunga. Secondo l’Onu, dal 24 febbraio - giorno dell’invasione - sono 3238 le vittime civili in Ucraina: quanto meno quelle accertate. Secondo i dati confermati dalle Nazioni Unite, sono stati uccisi circa 1162 uomini, circa 738 donne, 84 ragazzi e 71 ragazze. Il genere è incerto per 72 bambini e 1111 adulti. I feriti sono 3397, tra cui 82 ragazzi e 71 ragazze, oltre a 169 bambini il cui sesso non è ancora stato confermato. «La maggior parte delle morti di civili sono state provocate da bombardamenti».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Maggio 2022, 08:38
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