Si chiamava Retroville. Era il centro commerciale di dieci piani che serviva la zona nord ovest della Capitale. Ora è poco più di un cratere, con l’insegna al neon conficcata nella macerie. Centrato nella notte da un missile da crociera dei russi, per cui l’obiettivo era legittimo: «Era un deposito di munizioni», sostiene il ministero della Difesa di Mosca. Sul piazzale, tra i carrelli della spesa, i vigili del fuoco hanno allineato otto corpi recuperati dalla macerie. Ancora sirene, a Kiev, missili ed esplosioni. Il sindaco Vitalij Klycko ha di nuovo imposto un coprifuoco di 35 ore: tutti nei rifugi dalle 20 di ieri fino alle 7 di domani.
L’attacco dal cielo di intensifica, sulla Capitale e sulle grandi città: quelle già ridotte in macerie, come Mariupol e Kharkiv, ma anche su Odessa. La grande città che si affaccia sul Mar Nero e che da settimane sta aspettando l’attacco dal mare, la notte scorsa ha subito l’incursione di due navi da guerra russa, che hanno aperto il fuoco sul porto e sugli edifici residenziali: un segnale che i russi stanno aprendo un nuovo fronte. I missili non colpiscono solo le città già cadute. Come Kherson, nell emani dell’esercito russo. Che ieri ha aperto il fuoco su una folla di civili che protestava contro gli invasori: ci sono almeno due feriti.
Mariupol invece è stata quasi cancellata dalle carte.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Marzo 2022, 11:43
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