«Ucciso perché gay», 25enne ritrovato decapitato: sui social il video della scena dell'omicidio

I media israeliani hanno riportato le testimonianze degli amici di Abu Marhia che hanno detto che era stato rapito

«Ucciso perché gay», 25enne ritrovato decapitato: sui social il video della scena dell'omicidio

di Redazione web

Arrestato dalla polizia palestinese un uomo sospettato dell'omicidio di un ragazzo che è stato trovato decapitato nella Cisgiordania. Ahmad Abu Marhia, 25 anni, aveva ricevuto minacce di morte perché gay. Sono in corso le indagini della polizia per far luce sulla questione.

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Sui social il video della scena dell'omicidio

Come riporta, il Daily Mail, il video orribile della scena dell'omicidio è stato diffuso sui social media, diventando virale. I gruppi LGBT in Israele hanno affermato che Ahmad Abu Marhia aveva trascorso gli ultimi due anni vivendo in Israele, dove era in attesa di una richiesta di asilo per trasferirsi all'estero in Canada.

Stando a quanto riportato, il ragazzo continuava a ricevere minacce di morte dall'interno della comunità in cui viveva. Al momento non è chiaro come sia finito a Hebron, una città palestinese nel sud della Cisgiordania. 

I media israeliani hanno riportato le testimonianze degli amici di Abu Marhia che hanno detto che era stato rapito. Tuttavia, la sua famiglia ha detto che il 25enne passava regolarmente a Hebron per salutarli e per lavorare, smentendo le affermazioni sul presunto motivo del suo omicidio.

L'omosessualità è rifiutata in molte parti delle società palestinesi e israeliane. Circa 90 palestinesi chiedono asilo in Israele perché si identificano come LGBT. Natali Farah, e attivista LGBT, ha detto al quotidiano israeliano Haaretz che Abu Marhia era ben noto e apprezzato all'interno della comunità LGBTQ: «Era intelligente e silenzioso. Molte persone lo conoscevano. L'intera comunità sta piangendo adesso.

Tutti hanno paura».

L'ambasciatore statunitense in Israele Thomas Nides ha condannato l'omicidio con un tweet: «scioccato e inorridito dall'omicidio e dalla decapitazione di Ahmad Abu Murkhiyeh a Hebron. La violenza contro gli esseri umani LGBTQI+ è inaccettabile».


Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Ottobre 2022, 12:13
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