Maxi corteo, sindacati compatti. Al 13/o giorno consecutivo di sciopero dei trasporti, le code di auto attorno a Parigi si sono dimezzate, soltanto 300 chilometri invece degli abituali 600 ed oltre nelle prime ore del mattino. Il motivo è da ricercare nella manifestazione che oggi bloccherà la città e che ha spinto gran parte dei pendolari a rinunciare a raggiungere la capitale. In assenza di trattative fra governo e sindacati sulla contestata riforma delle pensioni, i sindacati scendono per la prima volta tutti uniti in piazza. In prima fila ci saranno anche i riformisti della CFDT, apertamente contrari a bloccare il paese anche durante le festività natalizie.
La manifestazione unitaria ha lo scopo dichiarato di far piegare il governo, indebolito ieri anche dalle dimissioni dell'uomo incaricato di disegnare la riforma, Jean-Paul Delevoye, che si è dimesso dopo il sospetto di numerosi conflitti di interesse con altri incarichi, da lui non dichiarati. La metropolitana di Parigi e le ferrovie sono sempre bloccate, con rari treni in funzione, il 20% dei voli aerei sono annullati. Ieri il primo ministro, Edouard Philippe, ha annunciato incontri con i partner sociali per domani. Occhi puntati sulla CFDT, il sindacato riformista più vicino al governo che ha irrigidito le sue posizioni sul tema della cosiddetta «età di equilibrio» per andare in pensione, che la riforma vorrebbe fissare a 64 anni.
Manomessa rete, blackout 90.000 case. 90.000 case sono rimaste senza luce a causa di azioni volontarie commesse da esponenti del sindacato CGT nella rete elettrica di Lione e della regione della Gironda (RTE).
La direzione del gestore della rete ha denunciato «atti ostili» legati al «movimento sociale» contro la riforma delle pensioni. Subito dopo, le azioni sono state rivendicate dalla CGT della RTE. Al momento di massima incidenza dell'azione di protesta, sono state 50.000 le case rimaste senza elettricità.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Dicembre 2019, 20:34
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