Fortnite, bimba di nove anni ricoverata per dipendenza da videogame: «Non andava neanche in bagno»

Fortnite, bimba di nove anni ricoverata per dipendenza da videogame: «Non andava neanche in bagno»
Fortnite è senza dubbio uno dei videogame online di maggior successo degli ultimi anni: lanciato neanche un anno fa, è stato capace di appassionare 'gamer' di tutte le età. Sviluppare la dipendenza da questo videogioco, con le sue battaglie online in tempo reale, sembra molto facile, ma è altrettanto semplice andare oltre e raggiungere livelli di ossessione piuttosto inquietanti.

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Il caso di una bimba di nove anni, costretta al ricovero in una struttura psichiatrica, ha fatto molto scalpore in Gran Bretagna e non solo. La dipendenza sviluppata dalla piccola è stata particolarmente grave e i genitori non hanno avuto altra scelta che ricorrere ad una terapia psicologica: dal gennaio scorso, infatti, la bambina aveva passato gran parte delle sue giornate a giocare a Fortnite. Le prime avvisaglie erano giunte dopo poco più di un mese e mezzo: la bimba si era addormentata più volte in classe, era diventata improvvisamente più aggressiva e problametica e i voti erano drammaticamente diventati calati.

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Come se non bastasse, nei mesi seguenti, da marzo a oggi, la bimba, che era sempre stata molto attiva e propensa allo sport, aveva smesso di andare a danza e alle sue lezioni di atletica, con la scusa che era sempre molto stanca. Con la sua Xbox, infatti, la bambina giocava giorno e notte a Fortnite, molto spesso di nascosto, fino a raggiungere il livello più preoccupante: qualche settimana fa, i genitori scoprirono che la poltroncina su cui la bimba sedeva per giocare era impregnata di urina. «Pur di giocare, aveva smesso anche di andare in bagno», hanno commentato i genitori, che hanno deciso di optare per una terapia allo scopo di far superare la dipendenza alla loro figlia. Lo riporta il Daily Star.

Intanto, è di pochi giorni fa anche l'annuncio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: la dipendenza da videogame, da questo mese, sarà classificata ufficialmente come disturbo psicologico. «Si ha quando il videogioco prevale su tutti gli altri interessi vitali, con un peggioramento dei rapporti familiari e sociali» - spiega l'Oms - «Inoltre, questo disturbo ha un effetto perverso: nonostante l'evidenza di conseguenze negative di impatto sulla vita quotidiana, il bisogno di giocare aumenta sempre di più col tempo. Si tratta di una vera e propria dipendenza, dal momento che i sintomi possono prolungarsi per interi mesi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Giugno 2018, 18:49
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