La figlia «è pigra nel cercare lavoro e non dimostra affetto», la sentenza del tribunale: niente alimenti dal papà

Dopo la sentenza di primo grado, il Tribunale di Salamanca ha confermato la cancellazione dell'assegno di mantenimento

La figlia «è pigra nel cercare lavoro e non dimostra affetto», la sentenza del tribunale: niente alimenti dal papà

di Niccolò Dainelli

Sua figlia di 29 anni non le dimostra affetto e, soprattutto, è pigra e demotivata nel cercare un lavoro. Per questi due motivi, i giudici del Tribunale di Salamanca, in Spagna, hanno deciso che il padre non dovrà più mantenerla, pagando gli alimenti. Una sentenza che conferma quanto già pronunciato in primo grado, nel novembre del 2022, che aveva sancito la cancellazione dell'assegno di mantenimento di 125 euro che il genitore versava ogni mese dal 2005, anno del divorzio dalla moglie.

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La sentenza

Il magistrato del Tribunale provinciale ha sottolineato che per togliere un assegno di mantenimento ci sono diverse possibilità. In primis se il figlio o la figlia conducono una vita autonoma dal punto di vista economico. O se hanno una formazione già compiuta che gli consenta di accedere al mondo del lavoro. Ma anche per «passività, pigrizia o per mancanza di impegno, perché vi sia una mancata fruizione o il completamento degli studi per cause esclusivamente imputabili al figlio». Ma non solo. Un altro scenario è quello che ci sia mancanza di rapporto manifesto con il genitore.

E nel caso della giovane, quindi, i motivi che hanno portato alla decisione, sono addirittura due.

 

Assenza di affetto

Sì pecheè, da quanto si apprende, la giovane avrebbe manifestato disinteresse nei confronti del padre. Un'assenza di rapporto durato per anni e nella sentenza viene sottolineato proprio come la ragazza abbia «ignorato bruscamente» il papà. Un atteggiamento che per i giudici spagnoli merita la revoca degli alimenti. E a peggiorare la situazione della giovane ci ha pensato la sua apatia nei confronti della vita. Secondo quanto riferito dal padre, infatti, la ragazza convive da 10 anni con un compagno e per questo motivo non studia né lavora. Dal canto suo, la ragazza ha sostenuto - e continua a sostenere -, invece, che in realtà l’uomo in questione è solo un amico, nonché proprietario della casa a cui versa ogni mese 50 euro per una stanza. Ma evidentemente la versione della 29enne ha convinto poco i giudici che hanno dato ragione all'uomo.


Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2023, 19:29
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