Usa 2020, Donald Trump e l'ipotesi dei brogli: cresce la paura delle rivolte e i negozi alzano le barricate

Usa 2020, Donald Trump e l'ipotesi dei brogli: cresce la paura delle rivolte e i negozi alzano le barricate

di Silvia Natella

Il conteggio delle schede elettorali che decretano il prossimo presidente degli Stati Uniti sarà lungo e complicato e potrebbero volerci dei giorni prima dei risultati definitivi. Negli Stati Uniti la tensione è alle stelle da quando Donald Trump ha paventato l'ipotesi di non accettare l'esito sfavorevole della consultazione. L'idea è di contestare il voto per posta - preferito dai democratici - denunciando possibili brogli. Se vincesse Joe Biden, Trump potrebbe scatenare una vera e propria "guerra civile". In questi giorni, alcuni negozi hanno messo le barricate di legno davanti alle vetrine per paura di disordini per strada.

 

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LE BARRICATE In merito al voto per posta, ci sono Stati che conteggeranno anche i voti che arriveranno dopo il tre novembre purché riportino la data dell'election day per la spedizione. Donald Trump ha ripetutamente affermato di non voler “passare” il potere pacificamente, fermamente convinto che dietro al voto in anticipo si nascondano brogli. Le città si stanno preparando per i possibili disordini: Washington DC ha iniziato a barricare vetrine e palazzi, per evitare i saccheggi o il vandalismo, come accaduto durante le proteste contro il razzismo. New York ha fatto lo stesso, e negozi come Saks e Tiffany hanno eretto muri di legno.

I BROGLI Intanto per scongiurare possibili contestazioni da parte di Trump, molti democratici si sono filmati e fotografati nell'atto di imbucare la propria scheda elettorale.

Sul tema sono nati due hastag su Twitter #StopTheSteal e #FreeAndFairElections che raccolgono anche le possibili denunce. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Novembre 2020, 01:30
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