Il virus, sottolinea inoltre l'Organizzazione, mette i bambini davanti al rischio di essere stigmatizzati, isolati o abbandonati, e di rimanere quindi vittime di ogni tipo di abuso e sfruttamento o di essere reclutati nei gruppi armati. Molti bambini, poi, non vanno a scuola perché i loro genitori sono morti e chi si prende cura di loro non può permettersi di pagare le tasse scolastiche, o perché le scuole vengono chiuse a causa dell'insicurezza costante. «Anziché retrocedere, negli ultimi sei mesi l'epidemia di Ebola ha subito una forte accelerazione, e la situazione sta degenerando proprio davanti ai nostri occhi se consideriamo i quattro casi registrati a Goma, una città di oltre un milione di abitanti. L'Oms - ha proseguito Heather Kerr - ha dichiarato che si tratta di un'emergenza di carattere internazionale e a questo dovrebbe seguire un maggiore sostegno da parte della comunità internazionale. È fondamentale, in questa fase, identificare le persone contagiate, garantire ai malati le cure di cui hanno bisogno e dare una sepoltura sicura alle persone decedute.
Inoltre è quanto mai urgente lavorare per costruire la fiducia nelle comunità locali in modo da sensibilizzare in modo chiaro sulla portata della pericolosità dell'Ebola».
I team di Save the Children che operano nella Repubblica Democratica del Congo sono impegnati sul campo sin dalla prima settimana della diffusione dell'epidemia di Ebola e da allora è stato raggiunto più di un milione di persone, di cui più di 834.000 bambini. L'organizzazione, in particolare, sta supportando il ministero della Salute per la prevenzione e il controllo delle infezioni e l'erogazione di servizi igienico-sanitari nelle cliniche, oltre a fornire il supporto di cui hanno bisogno alle comunità locali, anche attraverso la diffusione di messaggi di sensibilizzazione per prevenire la malattia. I nostri team, inoltre, forniscono supporto per quanto riguarda la ricerca e l'identificazione dei casi di contagio.Grazie alle nostre attività di sensibilizzazione delle comunità, solo lo scorso giugno, abbiamo raggiunto 58.290 famiglie e più di 245.000 persone, tra cui oltre 110.000 bambini, attraverso messaggi salvavita sulla prevenzione e l'individuazione dell' Ebola.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Agosto 2019, 19:25
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