Dresda, i gioielli rubati in vendita ma in bitcoin. Nuovo mistero dietro al "colpo del secolo"

Nuovo mistero dietro al "colpo del secolo": in vendita i gioielli rubati a Dresda, ma in bitcoin

di Mario Fabbroni
È sempre di più un giallo nel giallo il “colpo del secolo” nel castello di Dresda, dalla cui sala della “Volta verde” lo scorso 25 novembre degli sconosciuti erano riusciti a rubare gioielli e preziosi dal valore definito come inestimabile. Ora gli inquirenti si stanno interrogando sulla misteriosa offerta della vendita di due dei gioielli di maggior pregio della leggendaria collezione ad una società di sicurezza israeliana.

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Come riferisce la “Bild Zeitung”, Zvika Nave (direttore commerciale della suddetta compagnia, la Cgi) afferma che alcuni sconosciuti avrebbero inviato una serie di email (sette) nelle quali si offre la “vendita” dell’opera Aquila Bianca, ossia la medaglia a forma di stella dell’omonimo ordine polacco, nonchè del Bianco Sassone, un diamante da 50 carati. Per questi soli due pezzi i malviventi chiedono 9 milioni di euro, pretendendo il pagamento in bitcoin. L’indirizzo dal quale è stata spedita non è tracciabile, dato che sono state utilizzati diversi codici criptati. Non solo: la società israeliana sostiene di esser stata incaricata valutare le misure di sicurezza prese nella “stanza delle meraviglie” nella quale vengono conservati i tesori di Augusto il Forte. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Gennaio 2020, 08:07
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