Depressione post partum, mamma tenta il suicidio in ospedale. Le infermiere: «Diceva lasciatemi morire»

Depressione post partum, mamma tenta il suicidio in ospedale. Le infermiere: «Diceva lasciatemi morire»

di Alessia Strinati
Implorava alle infermiere di lasciarla morire e non riusciva a reagire alla depressione post partum.  Amy Steele ha deciso di raccontare la sua storia per far in modo che la depressione post partum venga riconosciuta come una patologia a tutti gli effetti e venga considerata per la sua gravità. La donna dopo aver partorito Maddie al Southmead Hospital di Bristol, ha iniziato a stare male.

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Amy ha iniziato a sentirsi sola e spaventata: «Se non fosse stato per le ostetriche del Southmead, non sarei qui seduto a parlare, ora sarei morta», ha raccontato alla stampa locale, «Ero in uno stato costante di paura per il fatto che avrei potuto accidentalmente uccidere mia figlia facendo qualcosa di sbagliato. E non l’avrei sopportato». Vedendo che il suo stato emotivo era molto critico la donna è rimasta due giorni in più del previsto in ospedale ed è stata assistita proprio dalle ostetriche: loro conoscevano molto bene le dinamiche della mente di una donna dopo il parto e sono state in grado di supportarla.

Mentre era ancora in ospedale ha provato a togliersi la vita gettandosi dalla finestra: «Ero calma perché sapevo che di lì a poco sarebbe  tutto finito. Ma un'ostetrica ha capito tutto, mi ha affrontato e mi ha portato in un'altra stanza, dove ho iniziato a piangere e l'ho pregata di lasciarmi morire». Amy ha affrontato un lungo percorso di terapia con i medici e con la sua famiglia ma piano piano è riuscita a risollevarsi e a stare meglio. La donna, che lavora come grafica, ha così deciso di fare delle cartoline dedicate alla malattia mentale per mandare un messaggio a tutti e comunicare quanto questo tipo di patologie siano insidiose e pericolose e che non devono mai essere sottovalutate. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Ottobre 2018, 20:02
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