Covid, la rivincita della Svezia dopo il no al lockdown: «Mortalità tra le più basse d'Europa»

Covid, la rivincita della Svezia dopo il no al lockdown: «Mortalità tra le più basse d'Europa»

Prima un esempio in positivo, poi in negativo, ora la sorpresa. La Svezia, con il suo approccio soft alla pandemia, il no al lockdown e le misure restrittive "volontarie", ha compiuto una vera e propria impresa: il tasso di mortalità complessivo nel 2020, rispetto alla maggior parte dei Paesi europei, ha avuto un aumento minore. A rivelarlo è un'analisi con dati ufficiali resi noti dall'agenzia Reuters.

Come scrive Michele Galvani sul quotidiano Il Messaggero, secondo gli esperti di malattie infettive i risultati non devono essere interpretati come prove del fatto che il lockdown non fosse necessario: ma la posizione generale della Svezia nella lotta all'epidemia ha alcuni meriti che vale la pena studiare. La Svezia, dicendo no al lockdown, ha fatto affidamento su restrizioni volontarie (distanziamento sociale, igiene delle mani, regole mirate) che hanno permesso di tenere aperti negozi, ristoranti e scuole, con un impatto sull'economia molto diverso da quello di altri Paesi.

Altrove invece - come in Italia, ma anche in Germania e Francia, dove sono stati estesi i blocchi per l'aumento dei casi di Covid e dei decessi - è previsto che la ripresa economica tardi ancora un po' ad arrivare, in attesa che la maggioranza dei cittadini riesca ad accedere al vaccino. E le tante restrizioni hanno portato anche a momenti di tensione per l'ordine pubblico, con proteste di piazza a Londra e Amsterdam. Ora la rivincita della Svezia, che qualche mese fa era stata invece presa a esempio negativo nella gestione della pandemia: d'altronde però, a onor del vero, anche le autorità di Stoccolma avevano più volte ammesso di aver sbagliato


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Marzo 2021, 11:19
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