Coronavirus, padre e figlia in quarantena negli Usa: «Il conto è salatissimo, come faccio a pagare?»
di Silvia Natella
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«Credevo fosse tutto pagato», ha dichiarato Wucinski al New York Times. La sua storia, riportata dal giornale, ha spinto a una riflessione su tutto quello che potrebbe accadere se i casi di contagio aumentassero nel Paese con la sanità più costosa al mondo. Wucinski è originario della Pennsylvania, ma vive in Cina da anni, ha accettato l'offerta del governo degli Stati Uniti di evacuare da Wuhan con Annabel all'inizio di febbraio quando si è diffuso il virus. Sua moglie, che non è cittadina americana, è rimasta in Cina sviluppando una polmonite, mentre suo suocero è morto dopo essere stato infettato.
Subito dopo essere arrivati negli Stati Uniti, sono finiti in quarantena presso la Marine Corps Station Miramar vicino a San Diego e in un ospedale pediatrico nelle vicinanze dopo che la piccola Annabel ha cominciato a tossire. Le condizioni di salute della piccola hanno allarmato i militari che hanno predisposto un trasferimento d'urgenza. «Il personale dell'ospedale è stato molto gentile, ci hanno portato un sacco di giocattoli - ha detto Wucinski - ma eravamo negativi ai test e quando siamo tornati in Pennsylvania abbiamo visto le ricevute. Come posso pagare tutto questo?»
Il conto dell’ospedale, del trasporto in ambulanza, dei test e di una radiografia è di 3918 dollari. Frank, che lavora in Cina e la cui assicurazione non lo copre negli Stati Uniti, deve pagare di tasca propria. Non aveva bisogno di cure, ma è stato obbligato dalle autorità ad andare al presidio sanitario. Cosa succederà se il contagio dovesse richiedere ricoveri in terapia intensiva? Il costo medio di un giorno in un ospedale americano è di 4293 dollari.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Marzo 2020, 13:09
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