Coronavirus, scuole inglesi chiuse perché ci sono studenti italiani: arrivano le scuse

Coronavirus, scuole inglesi chiuse perché ci sono studenti italiani: arrivano le scuse

di Enrico Chillè
Sembra già essere rientrato il caso delle tre scuole inglesi rimaste chiuse per una sanificazione dei locali a causa della presenza di studenti italiani. Chris Drew, il preside delle tre scuole che avevano chiuso per l'allerta Coronavirus, ha chiesto scusa in un documento ufficiale, prodotto ancora prima della protesta da parte dell'ambasciata italiana.

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Come Leggo vi aveva già raccontato ieri, la decisione di chiudere le tre scuole per interventi di sanificazione dei locali aveva provocato la protesta ufficiale dell'ambasciata italiana. Il documento ufficiale, pubblicato lo scorso 26 febbraio e aggiornato due giorni dopo, ha in qualche modo anticipato la chiusura del caso, con le doverose scuse e precisazioni da parte del dirigente delle tre scuole di Redbridge, Stoke Poges e Wolverhampton.

«Stiamo monitorando gli sviluppi della situazione sul Coronavirus e ci atteniamo alle disposizioni del governo e del Ministero della Salute. Abbiamo alcuni studenti che sono stati nel Nord Italia o hanno ricevuto la visita di amici e parenti provenienti da zone a rischio durante le vacanze di metà febbraio, per questo abbiamo deciso di chiudere le scuole e procedere a interventi di sanificazione» - si legge nella lettera del dirigente scolastico - «Le scuole saranno chiuse per due giorni e riaprianno lunedì prossimo (il 2 marzo scorso, ndr), si tratta solo di una misura precauzionale per la sicurezza e la salute di studenti e personale scolastico. Non ci sono casi confermati di Coronavirus nelle nostre scuole e non sospettiamo ci siano sintomi. Vogliamo scusarci per il disagio causato alle famiglie dei nostri studenti, ma vi chiediamo di portare pazienza in questo momento delicato e vi ringraziamo in anticipo per la vostra compresione e collaborazione. Ci scusiamo per le parole scelte nella prima lettera ufficiale, non era nostra intenzione offendere nessuno».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2020, 11:26
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