Coronavirus, scontro tra Ue e Gran Bretagna sui corridoi turistici: ecco cosa è successo
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La «legislazione nazionale del Regno Unito limita il bacino dei beneficiari della normativa Ue sulla libera circolazione nel Regno Unito e le possibilità, per i cittadini dell'Ue e i loro familiari, di impugnare le decisioni che limitano il diritto alla libera circolazione», si legge in una nota dell'esecutivo comunitario. Nelle linee-guida inviate ieri ai governi nazionali, la Commissione Europea aveva chiesto ai paesi di non discriminare i turisti in base alla loro nazionalità, ma di consentire a chiunque di viaggiare in base al rischio epidemiologico delle aree di provenienza.
Il Regno Unito dispone ora di 4 mesi per adottare le misure necessarie per far fronte alle carenze riscontrate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà inviare un parere motivato alle autorità di Londra. Come riporta il Telegraph, la notizia ha fatto molto discutere il Parlamento britannico. L'ex leader Tory Iain Duncan Smith, ora a capo di un movimento euroscettico, ha invitato il governo di Boris Johnson di ignorare il monito della Commissione Europea: «Dobbiamo pensare al nostro interesse nazionale e dare la priorità alla sicurezza dei cittadini del Regno Unito, non a quelli europei».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2020, 14:44
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