Coronavirus, panico nei supermercati anche in GB: «Scaffali vuoti, a ruba disinfettante, pasta e carta igienica»

Coronavirus, panico nei supermercati anche in GB: «Scaffali vuoti, a ruba disinfettante, pasta e carta igienica»

di Domenico Zurlo
Restrizioni parziali in arrivo anche nel Regno Unito - su scuole, eventi e luoghi pubblici - secondo le attese dei risultati di una nuova riunione del comitato d'emergenza Cobra dedicata all'emergenza coronavirus. E la notizia di misure stringenti per contenere l'epidemia (ormai pandemia, secondo l'Oms), ha scatenato il panic buying, ovvero l'acquisto di massa dei beni di prima necessità da parte dei cittadini, così come accaduto in Italia, dove dopo il decreto di qualche giorno fa, in piena notte in tanti si erano riversati nei supermercati notturni.

Leggi anche > Coronavirus, gli aggiornamenti in diretta

Perciò a Londra e dintorni, sottolinea il sito LondraItalia.com, prodotti alimentari e sanitari sono letteralmente andati a ruba, con le catene di supermercati che hanno introdotto limiti all’acquisto per evitare che gli scaffali vengano svuotati in poco tempo. In particolare l’oggetto più ambito è il gel disinfettante per le mani (da noi l’Amuchina è diventata introvabile già da settimane). In molti punti vendita è possibile acquistarne solo due o tre ciascuno, ma ciò non ha frenato i clienti, che dopo ogni consegna si precipitano a fare il pieno. Le soluzioni alternative, come farlo in casa o comprarlo su internet, sono troppo costose o con consegna troppo lontana nel tempo.

Ma non è solo il disinfettante a sparire dagli scaffali: anche la pasta ormai è un miraggio per i clienti dei supermercati, soprattutto quelli italiani. Un lettore marchigiano ha detto a LondraItalia che nella città in cui vive, Slough, è ormai impossibile trovarne: Da giorni non c’è più un singolo pacco di pasta, ha detto, inviando anche foto degli scaffali vuoti. E infine c’è la carta igienica, anch’essa sparita da molti supermercati: una corsa all’acquisto che, come e più che da noi, è completamente insensata.

OGGI POMERIGGIO L'INCONTRO Il meeting è convocato a Downing Street per il primo pomeriggio sotto la presidenza di Boris Johnson. Il Regno resta ultimo fra i maggiori Paesi europei per numero di contagi, ma con un'accelerazione costante dei casi, avviati ormai a quota 500 e con un totale di morti salito ieri a 8. Finora il governo Tory ha tenuto un approccio estremamente graduale, non senza critiche, sull'epidemia, ma le previsioni unanimi sono che, dopo la dichiarazione di pandemia da parte dell'Oms, oggi si decida un'accelerazione della risposta con il passaggio formale dalla fase del 'contenimento' a quella (più stringente) del tentativo di 'rallentamento' della diffusione di un virus già presente.

Il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, che ieri ha promesso nella finanziaria 5 miliardi di sterline in più alla sanità pubblica e uno stimolo fiscale extra fino a 30 miliardi a sostegno dell'economia del Paese di fronte all'emergenza sanitaria, ha comunque escluso oggi che nel Regno vi siano «evidenze della necessità di un bando sui viaggi» come quello deciso dagli Usa rispetto a tutta l'Europa continentale.
Intanto due viceministri si sono auto-isolati per precauzione, avendo avuto contatti con la loro collega Nadine Dorrie, numero due del dicastero della Sanità, contagiata nei giorni scorsi. 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Marzo 2020, 13:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA