Coronavirus, oltre 3.500 morti negli Stati Uniti: superata la Cina, i casi sono più di 175mila

Coronavirus, oltre 3.500 morti negli Stati Uniti: superata la Cina, i casi sono più di 175mila
Sono oltre 3.500 i morti negli Stati Uniti, di cui quasi la metà solo a New York, che ha sorpassato il numero di vittime della Cina. È quanto emerge dagli ultimissimi dati che parlano di oltre 175 mila casi di contagio confermandosi il Paese più colpto al mondo dal Covid-19. Il dato, altamente simbolico per ogni americano, si registra nel giorno più nero da quando l'epidemia è scoppiata Oltreoceano, con circa 900 nuove vittime tra lunedì e martedì. Mentre i casi sono schizzati a oltre 175 mila, più del doppio dei contagi contati da Pechino. Le immagini più potenti di un'America in ginocchio arrivano ancora una volta da Manhattan. Dopo il passaggio dell'enorme nave bianca attraccata sul fiume Hudson, inviata dalla marina militare in soccorso di una metropoli allo stremo, fa una certa impressione vedere il Central Park trasformato in un gigantesco ospedale da campo.

SCENARIO DI GUERRA

Uno scenario di guerra, senza esagerazioni, con 14 grandi tende montate a tempo di record e una dotazione di 10 respiratori, apparecchiature per effettuare lastre e una farmacia. Qui finiranno i pazienti dell'ospedale Mount Sinai ormai vicino al collasso, come le altre grandi strutture ospedaliere della città. Del resto New York, man mano che vanno avanti i test, continua a contare la metà dei casi di Covid-19 registrati in tutta l'America, 75.800 circa, con un bilancio di 1.150 morti di cui 332 in meno di 24 ore. Tra loro per la prima volta anche un bambino, di cui per ora non è stata rivelata l'età ma che - è stato spiegato - presentava patologie pregresse. Fa scalpore poi la storia di un ragazzo di 17 anni morto in California dopo essere stato rifiutato dall'ospedale in quanto non aveva l'assicurazione: un episodio che la dice lunga sul sistema sanitario Usa. Più passano le ore e sempre meno appare lo spazio per l'ottimismo.

IL VIRUS POTREBBE TORNARE DOPO L'ESTATE 

E per la prima volta il presidente Donald Trump ha ammesso che il virus potrebbe tornare dopo l'estate, commentando le parole del virologo Anthony Fauci che, una volta rientrata l'escalation di questi giorni, ha ipotizzato una possibile nuova ondata in autunno. «Speriamo di no, ma allora - ha assicurato Trump - saremo più preparati nel rispondere, sia sul fronte dei test sia sul fronte del vaccino». Nel frattempo è difficile capire quando sarà il picco dell'attuale situazione.

CUOMO CONTRO TRUMP: «QUALCUNO VOLEVA RIAPRIRE IL PAESE A PASQUA»

«Qualcuno voleva riaprire il Paese a Pasqua...», ha detto Andrew Cuomo ironizzando chiaramente sulle affermazioni del presidente americano: «In realtà nessuno sa quando si tornerà alla normalità, e a New York di certo non sarà presto, con il picco previsto forse in 14-21 giorni», ha aggiunto il governatore, il cui fratello, Chris Cuomo, noto volto della Cnn, è risultato positivo. Il tycoon intanto vuole andare avanti con gli stimoli all'economia e ha annunciato l'intenzione di varare un nuovo pacchetto da 2 mila miliardi di dollari, stavolta a favore delle infrastrutture e le grandi opere.
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 21:02
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