Chiede aiuto a un poliziotto: «Hanno tentato di violentarmi». Ma lui spara e la uccide

Un errore fatale commesso nel buio del vialetto di una casa è costato il licenziamento e la detenzione a un agente che ha ucciso una vittima di un tentato stupro

Chiede aiuto a un poliziotto: «Hanno tentato di violentarmi». Ma lui spara e la uccide

Voleva chiedere aiuto per un tentativo di stupro che aveva subito, invece viene uccisa dal poliziotto. Justine Ruszczyk Damond, insegnante di yoga di 40 anni, è stata uccisa con un colpo di pistola da Mohamed Noor, un agente di polizia di Minneapolis che giunto sul luogo del reato, colto alla sprovvista dalla donna, sparò credendola una minaccia.

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La 40enne aveva richiesto un intervento delle forze dell'ordine denunciando un tentativo di violenza sessuale nel viale davanti alla sua abitazione.

I poliziotti quando si sono recati sul posto hanno notato solo il buio e hanno cercato se ci fosse qualcosa di sospetto, non trovando però nulla. Mentre stavano andando via però la Damond si è avvicinata alla loro vettura ma fu raggiunta da un proiettile all'addome. Spaventato, il poliziotto, credendola l'aggressore, sparò senza verificare chi fosse la figura nella notte.

L'agente Mohamed Noor, che all'epoca dei fatti, nel 2017, aveva un'esperienza di meno di due anni, venne licenziato e accusato di omicidio colposo. Il poliziotto ha sempre negato di aver voluto uccidere la donna, spiegando che si era trattato di un incidente. Oggi, dopo tanti anni, però è arrivata la condanna definitiva con una condanna a 57 mesi di reclusione, la massima pena prevista. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Ottobre 2021, 17:56
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