Chi era John Harrison, il genio autodidatta che inventò il cronometro marino

Chi era John Harrison, il genio autodidatta che inventò il cronometro marino
La sua importanza, per la storia della navigazione, è così importante che anche Google ha deciso di celebrarlo con un 'Doodle'. Ecco chi era John Harrison, l'inventore britannico vissuto nel XVIII secolo e che ha permesso di calcolare con esattezza la longitudine grazie al cronometro marino.

John Harrison nel doodle di Google. L'inventore del cronometro marino nacque 325 anni fa



A 325 anni dalla nascita, Google ha deciso di celebrare John Harrison, che da bambino scoprì e studiò con attenzione un libro di meccanica pratica, che gli permise, neanche ventenne, di costruire il suo primo orologio a pendolo, realizzato interamente in legno, senza alcuna esperienza pratica da orologiaio. Anni di pratica gli permisero di realizzare versioni sempre più sofisticate di orologi e soprattutto cronometri.



Unire la precisione con la facilità d'uso e soprattutto di trasporto degli orologi e cronometri: questo lo scopo di un'intera vita di Harrison, che per decenni cercò di realizzare strumenti in grado di misurare la longitudine con la massima precisione. Nonostante tanti sacrifici (l'attività di Harrison costava tempo e fatica, a fronte di compensi pressoché nulli da parte delle autorità britanniche), l'orologiaio autodidatta riuscì a perfezionare i vari orologi: l'Harrison 1 era difficilmente replicabile e non trasportabile, la seconda non aveva mai soddisfatto il suo ideatore, quella successiva era decisamente più precisa e maneggevole. Il vero capolavoro fu però l'Harrison 4, che teneva conto di tutti i fattori possibili sul calcolo del tempo e che era molto più leggero: nel 1761 fu imbarcato su una nave diretta in Giamaica e l'errore sul tempo universale fu solo di cinque secondi.

La Commissione per la longitudine, nonostante il fondamentale apporto degli strumenti di Harrison, non volle mai pagare i compensi pattuiti e promise di ottemperare solo se l'orologiaio avesse fornito una versione migliorata dell'Harrison 4. A 70 anni, Harrison decise di lavorare sull'H5 e riuscì a produrlo, ma anche in questo caso la Commissione negò il premio e fu necessario un appello al re Giorgio III perché Harrison, ormai prossimo alla morte, potesse ricevere una cifra di poco inferiore al compenso stabilito.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Aprile 2018, 11:51
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