Torna l'incubo Chernobyl. Nel giorno dell'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (la più grande in Europa), il tema legato alla centrale nucleare identificata con l'incidente che determinò una catastrofe torna di attualità.
A confermare l'aumento dei livelli di radioattività nell'area e spiegarne le ragioni è Maurizio Martellini, fisico nucleare, professore all'Università dell'Insubria presso il Dipartimento di Scienza e alta tecnologia (Disat): «Nella zona cosiddetta di proibizione il suolo è ancora radioattivo, a macchia di leopardo. Con i movimenti che ci sono stati con la linea di avvicinamento a Kiev si è sollevato il pulviscolo radioattivo - spiega all'AdnKronos - per quello che concerne il reattore stesso, l'aumento della radiazione è perché la reazione nucleare non è finita».
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— JOE (@JOE_co_uk) March 4, 2022
Chernobyl: i pericoli dei colpi sulla cupola
Sparare sul dom, la cupola del reattore nucleare, significherebbe «ripetere Chernobyl. Quando ci fu nell'86 Chernobyl, la cupola esplose e tutto il materiale radioattivo fu sparato a decine di km arrivando fino all'Italia. Se la centrale atomica venisse colpita per sbaglio, il rischio di un Chernobyl 2.0 sarebbe reale».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2022, 09:57
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