Charlie Hebdo, il sito web attaccato dagli hacker. Minacce e insulti sui social a un vignettista italiano

La vignetta di Paolo Lombardi ha scatenato la reazione del governo iraniano, ma il vignettista si difende: "Frutto della mia indignazione per quanto accade in Iran. Attraverso la satira, difendo la libertà"

Charlie Hebdo, il sito web attaccato dagli hacker. Minacce e insulti sui social a un vignettista italiano

di Niccolò Dainelli

Il giornale satirico francese Charlie Hebdo torna nel mirino dei fondamentalisti. E questa volta le minacce e gli insulti social riguardano l'Italia. A finire sotto accusa, infatti, è stato un vignettista italiano della provincia di Arezzo, autore di una delle immagini pubblicate nell'ultimo numero della rivista satirica. Le autorità hanno innalzato i livelli di vigilanza nei confronti dell'uomo, 59 anni, che è uno dei 35 vincitori del concorso bandito dalla pubblicazione francese. Una sua vignetta è stata quindi pubblicata nel numero dedicato al regime iraniano, suscitando forti reazioni a Teheran.

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Il vignettista

Ex operaio, ora pensionato, Paolo Lombardi è autore di una vignetta che raffigura una donna che urina sull'immagine dell'ayatollah Khamenei. Il suo disegno è stato pubblicato sulla prima pagina del numero speciale che commemora l'anniversario dell'attentato del 2015 contro la redazione di Parigi e prende di mira le repressioni del regime di Teheran.

«Frutto della mia indignazione»

Lombardi ha già un curriculum riconosciuto nei giornali francesi avendo pubblicato vignette per Le Monde e Le Figaro e su altre pubblicazioni. Sulla vicenda di Charlie Hebdo spiega: «Ho partecipato a un concorso indetto dal giornale francese e ho scoperto poi di essere rientrato tra i 35 vignettisti scelti per la pubblicazione, addirittura in prima pagina. Questa vignetta è frutto della mia indignazione per quanto accade in Iran. Considero la libertà di espressione fondamentale. Quasi tutti i disegnatori sono iraniani e rischiano più di me. Ho un'amica iraniana che non sento più. In passato ho fatto un altro lavoro ma disegno da una vita. Sono spesso stato attaccato in precedenza, mi è successo per esempio per delle vignette su Erdogan. Ma vado avanti perché attraverso la satira ho la convinzione di difendere anche la libertà». 

Sito di Charlie Hebdo hackerato

Intanto il sito web di Charlie Hebdo è stato attaccato dagli hacker: a quasi otto anni dall'attentato contro la redazione del giornale satirico, il 7 gennaio 2015 nel cuore di Parigi, e in piena polemica con Teheran per le ultime caricature riguardanti il leader supremo Ali Khamenei, la giustizia francese ha aperto oggi un'inchiesta riguardante l'attacco informatico di cui è stato oggetto il sito web del giornale.

La denuncia è stata presentata alla giustizia francese dalla stessa direzione di Charlie Hebdo.

Questo pomeriggio, il sito del giornale risultava accessibile ma non la sua boutique on-line. Intervistato ieri da France Inter, Riss, il direttore del settimanale tra i pochi scampati all'attacco jihadista del 2015, aveva riferito di aver già subito «attacchi informatici dal Pakistan. Ma è un po' un classico per Charlie, dovevamo aspettarcelo. Se ormai è solo questo, non è tanto grave». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 23:11
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