«Cesare Battisti presto a casa, ma Bolsonaro non può mandarlo in Italia: ecco perché»

«Cesare Battisti presto a casa, ma Bolsonaro non può mandarlo in Italia: ecco perché»
Dopo la vittoria di Jair Bolsonaro nelle elezioni presidenziali in Brasile, l'annuncio era stato netto: Cesare Battisti sarebbe presto tornato in Italia, 'spedito' nel suo Paese dalle autorità brasiliane dopo tantissimi anni di fuga in Sudamerica. Ma il ritorno di Battisti, terrorista rosso negli anni '70 e leader dei Proletari armati per il comunismo, potrebbe restare una chimera: secondo quanto emerge da un reportage su La Stampa infatti, di Battisti non c'è più traccia, «da lunedì scorso nessuno l'ha visto».

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Il quotidiano torinese cita testimonianze dei suoi vicini di casa, quella villetta nel quartiere residenziale di Carijo, cinque minuti dal centro di Cananeia, dove Battisti si era trasferito da aprile, nonostante la costruzione non fosse ancora completata. Testimonianze sono riportate anche da Il Giornale, che cita anche conferme del suo allontanamento da parte della polizia locale.

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Al tribunale di Cananeia il direttore Anderson Nascimento conferma che su di lui non c'è nessuna misura cautelare in vigore ed è quindi libero di circolare. «Era qui domenica, poi non l'ho visto più», dicono i vicini a La Stampa. «Era molto arrabbiato e preoccupato», dicono al bar del quartiere, mentre un amico riferisce che Battisti «vuole affrontare le conseguenze, è stanco di scappare». 



«Il regalo è in arrivo! Grazie per il supporto, la destra diventa più forte», aveva scritto su Twitter Eduardo Bolsonaro, deputato federale e figlio del nuovo presidente del Brasile: la sua era una risposta al tweet del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, che si era complimentato per la vittoria di Bolsonaro chiedendo la restituzione dell'ex terrorista Battisti. Ma sia Salvini che Bolsonaro, padre e figlio, avevano fatto i conti senza l'oste.

L'AVVOCATO: BATTISTI A CASA NEI PROSSIMI GIORNI Cesare Battisti si è recato a San Paolo, dove si è riunito ieri con i suoi rappresentanti legali, e tornerà a Cananeia, dove risiede, nei prossimi giorni. Lo ha detto all'ANSA Igor Tamasauskas, avvocato dell'ex terrorista, dopo alcuni reportage di stampa secondo i quali l'ex terrorista rosso sembrava aver fatto perdere le tracce. In una serie di messaggi alla redazione dell'ANSA di San Paolo, Tamasauskas ha riferito che dopo la riunione di ieri Battisti «mi ha detto che avrebbe fatto visita ad alcuni amici e poi sarebbe tornato» a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo, «senza darmi una data precisa».

Interrogato su una possibile presa di posizione dell'ex terrorista, dopo che il presidente eletto brasiliano Jair Bolsonaro ha assicurato che intende estradarlo in Italia, l'avvocato ha puntualizzato che il suo cliente «non ha bisogno di pronunciarsi in nessun modo» giacché gode «di una decisione del Supremo Tribunale Federale (Stf) che garantisce la sua permanenza in Brasile», emessa un anno fa da Luiz Fux, magistrato dell'Alta corte.

In base a questa misura giudiziaria, il governo brasiliano non può concedere l'estradizione di Battisti finché il Stf non avrà deciso se un capo dello Stato ha la facoltà di modificare una decisione presa da un suo predecessore: Luiz Inacio Lula da Silva concesse la residenza permanente all'ex terrorista italiano nelle ultime ore del suo mandato presidenziale.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Ottobre 2018, 18:29
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