Carlo III, il discorso: «Mamma, grazie per il tuo amore e devozione». La proclamazione a Re. Harry affranto lascia Balmoral

Fiori e messaggi alle ambasciate britanniche in tutto il mondo

Carlo III, il discorso: «Mamma, grazie per il tuo amore e devozione». La proclamazione a Re. Harry affranto lascia Balmoral

Dopo l'addio alla Regina Elisabetta, che si è spenta nel pomeriggio di ieri (i funerali si terranno lunedì 19 settembre), si aspetta solo il momento della formale proclamazione del principe Carlo, adesso Re con il nome di Carlo III. Il figlio di Lilibet e del principe Filippo, sarà formalmente proclamato domani, secondo quanto riporta il Times: indicazioni prcedenti prevedevano invece che la proclamazione avvenisse oggi. Al suo ritorno dal castello di Balmoral, Carlo III incontra oggi il primo ministro britannico Liz Truss e alle 19 ha parlato in tv alla Nazione.

IL DISCORSO DI CARLO III

"Rinnovo la promessa di mia madre di servirvi per tutta la mia vita con amore, rispetto e lealtà". Così il re Carlo III nel suo primo discorso alla nazione, diffuso da Buckingham Palace, il giorno dopo la scomparsa, avvenuta ieri, a 96 anni a Balmoral, in Scozia, della Regina Elisabetta II che è stata "fonte di ispirazione ed esempio" e "tutti noi le dobbiamo moltissimo".

Le prime parole sono state per la Regina che chiama "amata madre" mettendone in rilievo "lo spirito di servizio" e "la devozione" al suo dovere, ma anche il suo "calore" umano". "Che il volo degli angeli ti possa portare alla pace". L'impegno che Elisabetta prese nel giorno del suo ventunesimo compleanno, prima di diventare la Regina, di "dedicare la sua vita - breve o lunga che fosse - al servizio del suo popolo" è stato, secondo il Re Carlo III, "più di una promessa: era un impegno personale profondo, che ha definito tutta la sua vita".

La regina, ha proseguito, "ha vissuto bene la sua vita, una promessa del destino, e tale promessa di un servizio per la vita è la stessa che voglio rinnovare oggi. Oltre al dolore personale della famiglia, condividiamo con tutto il mondo e dove era Capo di Stato, un profondo senso di gratitudine per i settant'anni per il modo in cui ha servito queste nazioni". Re Carlo ha definito la guida della madre "il segno di fabbrica del paese". "So che la sua morte- ha continuato- porta tanta tristezza in molti voi e condivido questo senso di perdita. Quando è arrivata al trono il mondo pagava le privazioni della seconda guerra mondiale. Nel corso di questi settant'anni abbiamo visto cambiare il mondo, progredire, e le istituzioni stesse sono cambiate".

Negli anni in cui la regina Elisabetta II ha governato "le nazioni hanno prosperato. I nostri valori sono rimasti e devono rimanere costanti. Il ruolo e il dovere della monarchia rimarranno, così come la responsabilità dei sovrani verso la Chiesa d'Inghilterra, in cui credo profondamente" così come "nel nostro sistema parlamentare. La regina ha servito con devozione e io prometto di fare lo stesso per tutto il tempo che Dio mi vorrà concedere e nel rispetto dei principi Costituzionali".

Nell'occasione Re Carlo ha anche annunciato che William assumerà il titolo scozzese, "sarà mio successore come duca di Cornovaglia, assumerà le responsabilità che io ho assunto per 50 anni". Menzionati anche Harry e Megan per i quali "Provo affetto, spero che continuino a costruire la loro vita oltreoceano".

Downing Street fa sapere che Liz Truss e il suo gabinetto incontreranno il re domani precisando che il re terrà un'udienza con l'intero gabinetto domani intorno alle 14,30. Nel frattempo Truss è arrivata alla cattedrale di St Paul e si è seduta in prima fila per il servizio di preghiera e riflessione. Intanto, il Regno Unito si prepara a dare l'ultimo saluto alla regina Elisabetta, tra gli onori che le sono dovuti.

I funerali solenni saranno celebrati il 19 settembre nell'abbazia di Westminster, dodici giorni dopo la sua morte: tanto dureranno l'addio alla sovrana più amata e il lutto nazionale, mentre il lutto reale - che riguarda la famiglia, il personale e i rappresentati della casa reale - proseguirà per altri 7 giorni dopo le esequie.

A dare l'ultimo saluto alla regina più longeva della storia ci saranno le teste coronate europee e diversi leader mondiali che - a cominciare dal presidente americano Joe Biden - hanno già espresso il desiderio, in attesa del protocollo e di inviti ufficiali, di essere presenti alla cerimonia solenne. Fino a quella data saranno molte le funzioni e i momenti aperti anche ai sudditi che vorranno omaggiare Elisabetta un'ultima volta. A cominciare dalla Scozia, dove è deceduta.

Intanto questa mattina intorno alle 8.15 il principe Harry, duca del Sussex, ha lasciato Balmoral da solo: un fotografo del Guardian lo ha immortalato con il volto affranto mentre attraversava a bordo di un'auto, scortata da un convoglio, i luoghi coperti dai fiori che erano stati deposti in omaggio alla sua defunta nonna. Poco dopo le 12 anche re Carlo ha lasciato Balmoral, per recarsi a Londra. Nella capitale britannica, erano previsti una serie d'impegni: inclusa la sua proclamazione formale istituzionale, un incontro con la premier Liz Truss e uno con il duca di Norfolk, maestro di cerimonie di corte, per definire i dettagli della commemorazione ufficiale della regina scomparsa.

Fiori e messaggi alle ambasciate di tutto il mondo

Intanto fiori e messaggi di condoglianze sono stati lasciati davanti alle sedi diplomatiche britanniche e davanti a luoghi di culto in tutto il mondo in seguito alla scomparsa della regina Elisabetta II, riporta la Bbc, che pubblica le immagini di gruppi di persone raccolte davanti alle ambasciate britanniche a Washington e Tokio, dei fiori depositati vicino alla fotografia di Elisabetta davanti alla St Andrews Cathedral di Sydney e accanto al monumento dedicato ad Elisabetta ad Ottawa.

Il programma

Sabato Carlo verrà proclamato Re e la cerimonia verrà trasmessa in televisione: le bandiere torneranno ad alzarsi per 24 ore per la proclamazione e il Re avrà un'udienza con il primo ministro.

Domenica invece il feretro di Elisabetta sarà portato a Edimburgo, lunedì è in programma una processione e House of common e House of lords arriveranno a Westminster per le condoglianze. Martedì il feretro andrà invece a Buckingham Palace.

E ancora, mercoledì l'arcivescovo di Canterbury terrà una messa, con presumibilmente migliaia di persone che aspetteranno il feretro della Regina che passerà per le strade. Da giovedì a domenica inizieranno ad arrivare i capi di Stato per il funerale ufficiale, che si terrà a Westminster Abbey nella giornata di lunedì (19 settembre). Il feretro sarà poi portato al castello di Windsor, così come quello del principe Filippo, che sarà spostato per unirsi a quello della amata Elisabetta.

 

 

Il segretario: impassibile ma ricca di humour, per Diana soffrì

Il 1992 «fu l'anno più difficile per lei, più degli ultimi con gli scandali di Andrea e la fuga di Harry e Meghan. E un'altra cosa più complicata fu gestire William e Harry dopo la morte di Diana. Ma ce la facemmo». Su La Repubblica le parole di Richard Winston 'Dickie' Arbiter, 82 anni, che è stato il segretario e portavoce di Elisabetta II per oltre un decennio dal 1988. «Dopo la morte di Diana la accusarono di non essere triste, ma si è comportata allo stesso modo quando spirarono sua sorella, sua madre o persino Filippo. I reali, i Windsor, non devono mostrare emozioni o sentimenti, perché non vogliono essere interpretati. Per loro è come una ferita in un'armatura», dice.

Arbiter parla della «stabilità», dell'«equilibrio», del «pragmatismo» della regina. «Elisabetta II non cambiava mai. Al massimo si adattava», dice. Ricorda che «non ci si permetteva mai di parlare direttamente alla Queen». «Lei parlava, tu rispondevi soltanto. Ma se la guardavi negli occhi, sì, riconoscevi il suo humour inconfondibile. E soprattutto - afferma - trattava tutti allo stesso modo». E ricorda il passato. «Era il luglio del 1988, avevo appena iniziato e fui invitato a Balmoral. Mi venne detto: 'Preparati che tra mezz'ora andiamo a fare un picnic con la regina'». Racconta di Elisabetta II che «spunta dal nulla e mi fa: 'Dai, saliamo in macchina!». «Guida lei. Amava guidare - prosegue - A un certo punto, sparecchio e mi appresto a lavare i piatti. Ma una voce mi fa: 'No, aspetta!'. Era la regina Elisabetta, che mi disse: 'Io lavo i piatti, tu li asciughì». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Settembre 2022, 18:47
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