Burkina Faso, rapiti e uccisi tre giornalisti europei. Tra le vittime David Beriain, l'autore di "Il mondo dei narcos"

Burkina Faso, rapiti e uccisi tre giornalisti europei. Tra le vittime David Beriain, l'autore di "Il mondo dei narcos"

Tre giornalisti europei sono stati rapiti e uccisi dopo essere stati vittima di un agguato in Burkina Faso. L'attacco, compiuto da un gruppo terroristico, ha causato anche il ferimento di altre tre persone.

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I tre giornalisti, due spagnoli e un irlandese, stavano realizzando un servizio sul bracconaggio e si trovavano insieme ad una pattuglia che è stata attaccata da un commando. L'attacco è avvenuto nei pressi di Pama, nel Sud-Est del paese. I tre giornalisti europei sono stati trovati morti dopo il rapimento e il sequestro di alcuni mezzi. A rivendicare l'attacco è stato un gruppo terroristico, il Jnim. Già identificati i due reporter spagnoli uccisi: si tratta di David Beriain, autore delle principali inchieste del documentario 'Il mondo dei narcos', e di Roberto Fraile.

Nel corso dell'attacco sono state anche ferite tre persone. È quanto emerge da un comunicato del ministero della Comunicazione del Burkina Faso che fornisce una ricostruzione dell'accaduto. «Verso le 9 un attacco condotto da individui armati ha preso di mira un convoglio misto costituito da elementi locali delle Forze di difesa e sicurezza (Fds) ed espatriati sull'asse Fada N'Gourma-Pama nella regione dell'est», premette la nota.

Burkina Faso, la scia di sangue e rapimenti

Negli ultimi anni ci sono state diverse prese di ostaggi stranieri in Burkina Faso, poverissimo Paese dell'Africa occidentale che dal 2015 ha subito attacchi jihadisti sempre più frequenti. Una aveva riguardato l'architetto padovano Luca Tacchetto e la sua compagna canadese Edith Blais, rapiti nel dicembre 2018 e tornati liberi solo dopo 15 mesi nel marzo dell'anno scorso.
In precedenza una coppia australiana era stata rapita a Djibo (al confine con Mali e Niger) nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 durante un'azione apparentemente coordinata con attacchi a Ouagadougou: quella notte i jihadisti hanno aperto il fuoco in caffè, ristoranti e hotel nella zona della vita notturna della capitale, uccidendo 30 persone e ferendone 71. La donna, Jocelyn Elliot, era stata consegnata dai suoi rapitori alle autorità nigerine circa un mese dopo il suo rapimento mentre l'uomo è ancora scomparso.
Prima concentrati nel nord del Paese, al confine con il Mali, gli attacchi attribuiti a gruppi jihadisti tra cui il Gruppo sostegno all'Islam e ai musulmani (Gsim) affiliato ad Al-Qaeda e lo Stato islamico nel grande sahara (Eigs) ha poi preso di mira la capitale e altre regioni, in particolare l'est e il nord-ovest.

Dal 2015 le azioni violente dei jihadisti hanno causato oltre 1.200 morti e oltre un milione di sfollati.


Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Aprile 2021, 21:09
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