Brexit, accordo commerciale con l'Ue. Regno Unito fuori dall'Erasmus: ecco cosa cambia

Brexit, accordo con l'Ue. Regno Unito fuori dall'Erasmus: ecco cosa cambia

Fumata bianca per l'​accordo commerciale post-Brexit tra l'Ue e il Regno Unito. Formalizzato il via libera al compromesso finale su un accordo di libero scambio - un testo di 2000 pagine circa - che allontana l'incubo di un traumatico "no deal" commerciale. L'intesa, raggiunta in extremis, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021, scadenza della fase di transizione post divorzio, seppure soggetta alle ratifiche parlamentari. Tra le novità anche l'uscita del Regno Unito dal programma Erasmus.

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Von der Leyen: accordo equilibrato

«Abbiamo finalmente trovato un accordo, è buono, equilibrato e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti», ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa congiunta con il capo negoziatore Ue Michel Barnier«I negoziati sono stati difficili» ma «era un accordo per cui valeva la pena di battersi», ha aggiunto. «Ci possiamo lasciare alle spalle la Brexit».

Regno Unito fuori dall'Erasmus

Il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier ha sottolinea che il «Regno Unito ha deciso che non parteciperà al programma Erasmus» e «ce ne dispiace». E la decisione di Londra di abbandonare anche il programma europeo per facilitare i soggiorni di studio degli universitari in altri Paesi, «è stata difficile», ha affermato il Premier britannico Boris Johnson, sottolineando però che «il programma era estremamente costoso». «Ora potremo mettere a punto un programma che consentirà agli studenti britannici di andare a studiare in tutto il mondo e non solo nelle università europee».

Boris Johnson: «Riprendiamo il nostro destino nelle mani»

Per Boris Johnsn l'accordo di libero scambio post Brexit con l'Ue «ci aiuterà a difendere i posti di lavoro» nel Regno Unito e allo stesso tempo di «riprendere il nostro destino nelle mani» uscendo dal mercato unico e dall'unione doganale dal primo gennaio 2021 per «prosperare» facendo fruttare nuove opportunità, oltre che per concentrarci nella battaglia contro il Covid che è al momento «la nostra priorità numero uno». Il premier Tory ha parlato di «un buon deal per tutta l'Europa».

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Libero scambio

L'accordo di libero scambio definito oggi con l'Ue sul dopo Brexit rispetta «tutte le promesse fatte al popolo britannico» dal governo di Boris Johnson sul recupero della sovranità da parte del Regno Unito. Lo sottolinea in una dichiarazione Downing Street, assicurando che il testo rispecchia la volontà popolare «espressa nel referendum» del 2016. «Tutto quanto è stato promesso al popolo britannico durante il referendum del 2016» e nella campagna elettorale «delle elezioni politiche dell'anno scorso» vinte dal Partito Conservatore di Boris Johnson «è rispettato da questo accordo», ha detto la fonte di Downing Street. «Noi - ha aggiunto - abbiamo recuperato il controllo del nostro denaro, dei nostri confini, delle nostre leggi, del nostro commercio e delle nostre acque per la pesca.

Questo accordo è una notizia fantastica per le famiglie e le imprese in ogni parte del Regno Unito. Abbiamo firmato il primo accordo di libero scambio a zero dazi e zero quote mai raggiunto dall'Ue» con un Paese terzo. Si tratta - ha concluso la fonte - «del più grande trattato di libero scambio bilaterale mai sottoscritto da chiunque al mondo», un accordo «che copre un interscambio pari a 668 miliardi di sterline nel 2019».

Conte: UK partner centrale per l'Italia

«Bene l'accordo Ue con il Regno Unito. Interessi e diritti di imprese e cittadini europei garantiti. UK partner centrale e alleato per l'unione e per l'Italia», commenta il premier Giuseppe Conte su twitter.

I contenuti dell'accordo

L'accordo di libera scambio con il Regno Unito copre non solo il commercio di beni e servizi, ma anche un'ampia gamma di altri settori di interesse europeo quali investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporto aereo e stradale, energia e sostenibilità, pesca, protezione dei dati, e coordinamento della sicurezza sociale. La Commissione Ue spiega che prevede zero tariffe e zero quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine appropriate. Entrambe le parti si sono impegnate a garantire una solida parità di condizioni mantenendo elevati livelli di protezione in settori come la protezione ambientale, la lotta ai cambiamenti climatici e il prezzo del carbonio, i diritti sociali e del lavoro, la trasparenza fiscale e gli aiuti di Stato, con un meccanismo vincolante per la risoluzione delle controversie e la possibilità per entrambe le parti di adottare misure correttive. 

Ue e Regno Unito hanno concordato poi un nuovo quadro per la gestione congiunta degli stock ittici nelle acque territoriali. Il Regno Unito sarà in grado di sviluppare ulteriormente le sue attività di pesca, mentre saranno salvaguardate anche quelle dei pescatori europei e verranno preservate le risorse naturali. Per quanto riguarda i trasporti, l'accordo prevede una connettività aerea, stradale, ferroviaria e marittima continua e sostenibile, sebbene l'accesso al mercato offra possibilità inferiori di quelle che offre il mercato unico. Inoltre sarà garantita la concorrenza tra gli operatori dell'Ue e quelli del Regno Unito, anche in modo da non compromettere i diritti dei passeggeri, dei lavoratori e la sicurezza dei trasporti. Sull'energia, l'accordo prevede un nuovo modello di scambio e interconnettività, con garanzie per una concorrenza aperta e leale, anche sugli standard di sicurezza per l'offshore e la produzione di energia rinnovabile. Sul coordinamento della sicurezza sociale, l'accordo punta a garantire una serie di diritti per i cittadini dell'Ue che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che lavorano, viaggiano o si trasferiscono nell'Ue dopo il primo gennaio 2021. Infine, l'accordo consente la partecipazione del Regno Unito a una serie di programmi dell'Ue per il periodo 2021-2027 (soggetto a un contributo finanziario del Regno Unito al bilancio dell'Ue), come Horizon Europe. Per dare la massima certezza giuridica alle imprese, ai consumatori e ai cittadini, un capitolo dedicato sulla governance fornisce chiarezza su come sarà gestito e controllato l'accordo. La politica estera, la sicurezza esterna e la cooperazione in materia di difesa non sono coperte dall'accordo poiché il Regno Unito non ha voluto negoziare, spiega la Commissione. A partire dall'1 gennaio 2021 non ci sarà quindi alcun accordo per sviluppare e coordinare risposte congiunte alle sfide di politica estera, ad esempio l'imposizione di sanzioni a cittadini o economie di Paesi terzi.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Dicembre 2020, 16:54
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